The Handmaid's Tale 4x08 "Testimony": la recensione

L'episodio 4x08 di The Handmaid's Tale è un gioco di contrasti in cui, nella luce della testimonianza di June, si nasconde la sua oscurità

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Spoiler Alert
The Handmaid's Tale 4x08 "Testimony": la recensione

È impossibile definire questa quarta stagione di The Handmaid's Tale altro se non eccezionale. La serie è tornata agli splendori del suo debutto non sbagliando un colpo e riuscendo magistralmente a creare episodi complessi e così ricchi di contenuti da regalare un'esperienza di visione unica.

Uno degli aspetti più intriganti di questa serie è la sua matura abilità di giocare con le sfumature. In un mondo in cui bene e male sembrano così chiaramente definiti, soprattutto quando si parla dei crimini del regime di Gilead, gli autori riescono comunque a mettere al centro del racconto emozioni complicate e profonde, che rendono inevitabilmente sfocati quegli stessi confini tra bene e male sui quali lo show è costruito.

La rabbia di June è un sentimento legittimo ed è vero che la guarigione deve passare solo attraverso l'accettazione del trauma? Sì e no.
Le persone che hanno subito il genere di torture patite dalle Ancelle hanno tutto il diritto di sfogare la propria rabbia e chiedere giustizia, ma tra la giustizia e la vendetta esiste chiaramente un'enorme differenza e ci sono limiti che non dovrebbero essere superati. Questo appare ovvio ed è ciò che probabilmente direbbe una qualsiasi persona di buon senso, ma bisogna camminare qualche miglio nelle scarpe di un altro per capire fino in fondo cosa provi quella persona  e quali danni il subire ininterrotte violenze e traumi possa causare.
Che June sia fuori controllo e che ragioni solo in termini di vendetta è un assunto evidente già da qualche tempo, così come lo è che cerchi adepti al suo piano. L'aggressività con cui impone ad Emily di confrontarsi con la donna che è costata la vita alla Marta con cui aveva una relazione ed a lei l'asportazione chirurgica del clitoride è ingiustificabile e rasenta il bullismo, eppure per la prima volta vediamo il personaggio interpretato da Alexis Bledel sollevare gli occhi da terra ed esprimere senza mezzi termini il proprio sollievo per aver ottenuto una vendetta che non sapeva nemmeno di aver desiderato.

La testimonianza di June, in una stanza invasa di luce, contrapposta alla penombra di molte delle scene girate per esempio in casa di Luke e June (Elisabeth Moss è anche la regista di questo episodio 4x08 di The Handmaid's Tale) è un meraviglioso contrasto con la tempesta interiore che la protagonista della serie sta in realtà vivendo.
Ben lungi dal fare dichiarazioni sentimentali, davanti ai giudici June elenca con controllata freddezza ciò che ha subito fin dall'inizio della serie, snocciolando gli abusi subiti per mano dei Waterford e mostrando segni di commozione solo quando si concede di pensare alle persone che si è lasciata alle spalle ed a quelle che sono morte nel combattere la stessa battaglia che lei sta affrontando. Ma quella non è la vera June, la vera June è quella che ordisce nell'ombra ed agisce al solo scopo di scatenare negli altri la stessa sete di vendetta da cui lei è divorata, la vera June non è assolutamente in controllo delle proprie emozioni, ma riesce comunque a pensare con fredda determinazione la sua rappresaglia, la vera June è ancora in guerra e non è mai uscita da Gilead.
Se, per esempio, al loro primo incontro, nascondere a Luke la verità su Hannah era stata una pietosa bugia, la decisione di rivelargli che potrebbe invece essere perduta per sempre a causa di ciò che Gilead le fatto ha lo scopo di scatenare una forte reazione in lui, perché June non ha bisogno della pietà di suo marito per portare a termine il suo piano, ma della sua rabbia. Non riuscendo più ad affrontare il "problema Luke" con il sesso, che è un altro strumento con cui cerca di riprendere il controllo di se stessa oltre che mantenere quello che ha sul marito, comprende che deve semplicemente spingere Luke ad odiare Gilead tanto quanto lei la odia e lo fa usando la figlia che hanno in comune.
L'unico rimprovero che si può muovere agli autori in questa puntata, sebbene lo consideriamo solo un espediente per permettere a June di portare avanti il suo piano, è che un vero professionista in traumi riuscirebbe a vedere oltre la superficie e potrebbe aiutarla davvero, cosa che Moira non ha invece gli strumenti per fare.

L'episodio 4x08 di The Handmaid's Tale ci permette inoltre di tornare brevemente a Gilead, dove Zia Lydia è ormai incapace di soffocare la sua violenta natura, cosa che il Comandante Lawrence usa a proprio vantaggio. Se nelle sue prima apparizioni il personaggio interpretato da Bradley Whitford ci era sembrato molto difficile da interpretare per la sua ambiguità, in questa stagione sembra invece evidente come rappresenti forse la peggiore delle forme del male. Persone come i Waterford sono facili da capire nella loro disarmante cattiveria, mentre Joseph Lawrence è un opportunista che, a seconda delle circostanze, veste i panni che più gli convengono, senza rimorsi e senza moralità, e la tipica persona che può salvare la vita o accoltellare qualcuno alle spalle con la medesima nonchalance.
Zia Lydia invece, che continua ad essere interpretata magistralmente da Ann Dowd, è un leone ferito e chiuso in gabbia pronto a saltare alla gola di chiunque le si avvicini, al quale però viene affidato un inaspettato compito: quello cioè di occuparsi di Janine che, recuperata dalle macerie di Chicago, è ancora viva. Seppure felice di sapere che June ha trovato riparo in Canada, Janine sembra aver perso la voglia di reagire e l'unica cosa che la spaventa più della morte è tornare a fare l'Ancella. Tra Janine e Zia Lydia c'è sempre stato un rapporto molto complesso e, considerata la relazione che le lega, ma anche il profondo sadismo di questa Lydia, non ci stupirebbe che quest'ultima accettasse di ascoltare la preghiera di Janine, trovando però per lei una qualche punizione persino più perversa.

La 4^ stagione di The Handmaid's Tale va in onda negli Stati Uniti ogni mercoledì su Hulu ed il giorno dopo in Italia in esclusiva su TIMVision.

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