The Handmaid's Tale 4x06 "Vows": la recensione

L'episodio 4x06 di The Handmaid's Tale è un decisivo cambio di scenario per una June che si prepara a combattere con armi completamente nuove

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Spoiler Alert
The Handmaid's Tale 4x06 "Vows": la recensione

È sempre un buon segno quando l'episodio di una serie TV vola via in un battito di ciglia e questo è esattamente ciò che accade con Vows che, per sua natura e dopo 3 stagioni, è probabilmente la puntata di The Handmaid's Tale che più di ogni altra torna ad omaggiare la serie degli esordi e quella prima stagione così legata libro della Atwood.

L'episodio 4x06 di The Handmaid's Tale è un'altalena di emozioni, pur essendo meno concitato di altri che lo hanno preceduto, e nonostante tutto quello che la serie ci ha mostrato negli anni è forse anche una delle puntate che meglio raffigura il vero senso del trauma. L'incontro tra June e Moira, per esempio, in parte anche a causa delle ferite inferte a June nel bombardamento su Chicago, è meno emotivo di quanto ci si sarebbe attesi. June inizialmente non sembra nemmeno riconoscere la sua migliore amica o dà comunque l'impressione di pensare che sia frutto della sua immaginazione, mentre continua caparbiamente a cercare Janine in mezzo alle macerie.
Moira rappresenta infatti la salvezza, un porto sicuro in cui rifugiarsi ed un pensiero che una persona che ha così tanto da perdere come June, difficilmente riesce a concedersi. La possibilità che il destino sia stato davvero tanto generoso da mettere sulla sua strada una delle poche persone che darebbe la sua stessa vita per proteggerla, apre una serie di porte che la protagonista della serie non è pronta ad attraversare, perché farlo significherebbe rinunciare a ciò che l'ha tenuta in vita fino a questo momento, la motivazione che le ha permesso di superare ogni ostacolo: salvare sua figlia Hannah.

Più volte gli spettatori hanno lamentato il fatto che gli autori di The Handmaid's Tale avessero reso quasi immortale June, cosa difficile da credere, soprattutto in un regime come Gilead, mettendo in dubbio il fatto che non fosse mai fuggita nonostante le occasioni, spinta sempre dal desiderio di rimanere per proteggere la sua primogenita. L'episodio 4x06 di The Handmaid's Tale fa un passo in avanti rispetto a quella che era quasi sempre sembrata una caparbia presa di posizione da parte di June, spiegando non solo come il suo unico scopo fosse far fuggire la sua bambina, ma anche non presentarsi davanti a Luke a mani vuote."June: Mi dispiace che non sia con me. Scusami se sono da sola."

L'incontro tra June ed il marito è infatti persino più sofferto di quello con Moira, tanto che le prime parole che lei pronuncia dopo anni che non lo vede e nonostante i traumi e le torture subite sono di scuse per non aver salvato la loro Hannah, come se Luke non potesse capire, proprio lui, che è riuscito a raggiungere il Canada tanti anni prima lasciandosi alle spalle la figlia e la moglie in quell'inferno che erano diventati gli ex Stati Uniti d'America. Quella di June è chiaramente una risposta irrazionale ed emotiva, ma è anche una delle più umane da parte di un personaggio che, per una volta, si concede di non essere un'irreprensibile combattente e mostra tutta la sua fragilità.

In una perfetta contrapposizione tonale con l'intensità di questi momenti, l'episodio 4x06 di The Handmaid's Tale è anche costellato di flashback della vita di Moira e June e di quella di lei e Luke e tutto è così incredibilmente normale e romantico che si ha l'impressione di vivere in un altro mondo, uno in cui ad una coppia era concesso gioire per l'arrivo di una nuova vita e c'era spazio persino per un romanticismo ormai quasi inverosimile.

Vows affronta inoltre un'interessante questione etica posta ai membri della missione umanitaria guidata da Oona, la compagna di Moira, dopo che quest'ultima riesce a far salire di nascosto June sulla nave che li riporterà in Canada: se sia cioè giusto salvare una sola vita a discapito di molte altre.
Il dibattito è particolarmente interessante quando Moira e gli altri sono obbligati a lasciare Chicago e tutte le persone che stavano aiutando per poter tornare in un secondo tempo a compiere un'altra missione di supporto, ma si fa più difficile quando si tratta di decidere se consegnare June alle autorità di Gilead condannandola a morte certa.
Il fatto poi che, un attimo prima di essere abbordati dalle barche di Gilead, Oona tiri fuori dal cilindro una soluzione così semplice come far passare June per un membro dell'equipaggio, con tanto di documenti falsi, rende la reazione dell'equipaggio davvero discutibile. Se veramente quella era sempre stata una possibilità concreta, perché avrebbe dovuto esserci qualcuno ad opporvisi? Il rischio di essere scoperti era sicuramente concreto, ma la facilità con cui in molti (Oona compresa) sono sembrati disposti a sacrificare June, considerate le circostanze, lascia quantomeno perplessi, soprattutto se applicata a persone il cui lavoro è salvare vite umane.

Quel che conta, tuttavia è che June sia finalmente uscita da Gilead (l'intensità di quell'ultimo passo tra la passerella ed il suolo canadese è quasi palpabile) e che la sua battaglia per riavere Hannah e distruggere il regime autoritario che le ha rovinato la vita sia solo all'inizio.

La 4^ stagione di The Handmaid's Tale va in onda negli Stati Uniti ogni mercoledì su Hulu ed il giorno dopo in Italia in esclusiva su TIMVision.

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