The Green Inferno, la recensione del Blu-Ray Disc

La nostra recensione dell'edizione Blu-Ray Disc di The Green Inferno di Eli Roth

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Dati Tecnici

Video: AVC, 1080/24p (24.000), 2.39:1
Audio: 5.1 DTS HD Master Audio: Italiano Inglese
Sottotitoli: Italiano
1 disco 50gb
Region B
Amaray, Slipcase (edizione Uncut)
Prodotto da Midnight Factory/ Koch Media, distribuito da Koch Media.
Edizione ITALIANA disponibile nei seguenti paesi: IT.

Film

Justine è una studentessa universitaria interessata alle tematiche ambientali e ai diritti delle donne. Particolarmente affascinata dal tenebroso Alejandro, che capeggia un gruppo ambientalista, Justine decide di aggregarsi alla loro causa che partirà da New York per raggiungere il cuore dell'Amazzonia, per fermare una multinazionale che minaccia di distruggere delle foreste e gli indigeni che le abitano. Ma quando l'aereo su cui si trovano precipita nella foresta, presto gli ingenui studenti si renderanno conto dell'inferno che li aspetta.

Eli Roth torna nuovamente alla regia di un film horror a sei anni da Hostel part II e lo fa con The Green Inferno, da lui stesso scritto e prodotto. Chi conosce Eli Roth è ben consapevole del suo sconfinato amore per il genere horror, soprattutto dall'horror fatto negli anni che furono in Italia e dal cinema italiano degli anni settanta. Come Tarantino, Eli Roth non smette mai di esternare questo suo amore nei propri prodotti con riferimenti o dichiarazioni d'intenti più o meno evidenti. Ma con The Green Inferno, Eli Roth va ben oltre e realizza una vera e propria lettera d'amore a Cannibal Holocaust, il film di culto di Ruggero Deodato e scritto da Gianfranco Clerici, da sempre la massima ispirazione del regista. Sin dall'apertura del film, con quella panoramica dall'alto sulla foresta amazzonica, capiamo quanto questo sia il film che Eli Roth aspettava di girare da tutta la vita per poter fare la sua versione personale di Cannibal Holocaust. Purtroppo però, benché il marketing lo promuova come uno dei titoli più sconvolgenti mai fatti, The Green Inferno è molto più innocuo di quanto si possa pensare, molto di più di Hostel che era assai più disturbante, e non è nemmeno troppo incisivo nella tematica politica (per chi vuole trovarcela...) rispetto al film del 2005. Eli Roth ripropone nuovamente quel contesto molto critico verso la politica americana, visto appunto in Hostel, rappresentata da questi studenti che credono di poter capire e dettare legge nei paesi stranieri che invadono, ma che risultano del tutto ingenui e vittime di loro stessi. Si tratta ovviamente di un canovaccio collaudato utile ad arrivare poi alle efferatezze che il film propone. Ma se Hostel aveva dalla sua un'ambientazione ed un'atmosfera molto più stimolanti e una gestione dei tempi che teneva abbastanza con il fiato sospeso lo spettatore, The Green Inferno non riesce a fare lo stesso, sia per un approccio troppo sopra le righe, sia per l'eccesso di gore e grottesco che tende a suscitare divertimento piuttosto che ribrezzo. Dato il contesto, i personaggi e i  relativi interpreti svolgono bene la funzione di stereotipi tipici e di vittime sacrificali per il massacro proposto. Nella sostanza, The Green Inferno può essere considerato un apprezzabile omaggio da parte di un fanatico dell'horror italiano degli anni settanta, ma se si sta cercando una nuova rivelazione, una nuova perla del genere horror, si potrebbe rimanere fortemente delusi, nonostante il ritorno al genere gore, che manca sempre di più nella Hollywood che conta, sia una cosa positiva.

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Video

Edito da Midnight Factory, la nuova label di Koch Media dedicata al cinema horror e distribuito da quest'ultima, The Green Inferno arriva finalmente anche nel mercato home video italiano in alta definizione Blu-ray. E' evidente come Koch Media consideri The Green Inferno un titolo di punta e lo si evince dal fatto che gli abbia dedicato ben due edizioni. La prima edizione, presenta il film in HD, insieme ai contenuti speciali, in un disco singolo contenuto in una custodia amaray da 11 mm. In questa edizione il film è presentato nella sua forma censurata, con un visto censura V.M. 14. La seconda edizione, etichettata come Limited Edition, presenta il film senza alcun taglio o censura, con un visto censura V.M. 18, con gli stessi contenuti speciali a cui si aggiunge un booklet con un editoriale curato da Manlio Gomarasca e Davide Pulici di Nocturno Cinema. Il tutto è contenuto in un amaray bianco trasparente di 14 mm, racchiuso in uno slipcase di ottima fattura.
Che sia per avvicinarsi a Cannibal Holocaust o più semplicemente per comodità e bassi costi dei mezzi impiegati, The Green Inferno, come look generale, ricorda più un documentario che un film. Il film è girato interamente con Canon C300 e la resa è fortemente e smaccatamente digitale: pur avendo una definizione alta, non si può far a meno di notare texture impastate, con un microdettaglio che fatica a farsi vedere, sia nei primi piani che nei campi lunghi. Proprio nei campi lunghi, non si può far a meno di notare un sensibile aumento dei bordi e ulteriore perdita di dettaglio, causato anche da scelte cromatiche audaci. Quel che si fa più notare sono per l'appunto i colori: estremamente carichi e brillanti, in parte evidenziati da un contrasto sin troppo incisivo, che tende a bruciare i bianchi ai limiti del tollerabile. Ci si ritrova quindi a osservare una foresta verde acceso e indigeni cannibali truccati con un rosso porpora che li fa sembrare lamponi. La scelta dei mezzi porta con se il vantaggio della totale assenza di rumore video in qualsiasi circostanza. Non convince troppo la tridimensionalità, colpa anche del contrasto di cui sopra che non lascia respirare. In sostanza, un quadro indubbiamente in alta definizione, ma condizionato da scelte e mezzi discutibili che gli danno una resa molto più da video che da cinema. L'encoding in AVC a medio alto bitrate rende la compressione trasparente.

Audio

Sia per il doppiaggio italiano che per la traccia originale in inglese, il set propone una codifica lossless in DTS HD Master Audio a 5.1 canali. Traccia solidissima e di ottima fattura tecnica, con dialoghi chiari e ben inseriti, grande dinamica e separazione dei canali. Sia la musica che gli effetti sonori risuonano perfettamente, senza soffocare o essere soffocati. Nessuna differenza importante con la controparte originale, cosa rara visti i mix non sempre all'altezza da parte nostra.

Extra

Decisamente magro e poco accattivante il reparto di contenuti speciali a fronte del resto dell'edizione. Gli extra si limitano a brevissime (due minuti circa a filmato) sbirciate al dietro le quinte del film, focalizzandosi sulle location, gli abitanti del villaggio che interpretano i cannibali, la protagonista e un breve video clip con il tema musicale principale presentato dal regista e il compositore. I contenuti sono i medesimi in entrambe le edizioni del film.

  • Eli Roth & DJ Ashba presentano: “Escape From The Green Inferno” [Videoclip]

  • Speciali

  • Location

  • Gli Abitanti del villaggio

  • Justine

  • Amazzonia

  • Trailer

Conclusioni

Omaggio sentito al cinema horror italiano degli anni settanta, in particolare a Cannibal Holocaust, The Green Inferno segna il ritorno di Eli Roth al cinema horror e lo fa con un titolo che ha fatto molto parlare di se. Ma nonostante l'attenzione mediatica, The Green Inferno ne esce molto ridimensionato alla visione, dando molto poco agli amanti del genere, soddisfacendo solo i fan del regista. Eccellente l'edizione HD di Midnight Factory, che riporta fedelmente le caratteristiche del girato ma pecca nei contenuti speciali.

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