The Great Whale Road, nei panni di uno jarl dell’Alto Medioevo - Recensione

Gestire, governare e comandare un villaggio del profondo nord: la recensione di The Great Whale Road

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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Complici ambientazione e stile grafico, viene naturale accostare The Great Whale Road, indie in tutto e per tutto, all’apprezzatissimo The Banner Saga, opera destinata a diventare una trilogia che a suo modo ha rivoluzionato e rinvigorito il genere degli strategici a turni.

In fin dei conti, le coordinate spaziali e temporali sono effettivamente simili: profondo nord, Danimarca per la precisione, Alto Medioevo. Anche il compito che vi verrà affidato è quasi lo stesso, nonostante cambi sensibilmente la prospettiva dell’avventura. Laddove è necessario l’esodo, per trovare salvezza in un altrove capace di contrastare l’oscura minaccia che attanaglia i clan in fuga di The Banner Saga, nella creatura di Sunburned Games, team spagnolo che ha condotto numerose ricerche storiche per ricostruire con precisione il contesto entro cui si sviluppa l’epopea, vestirete i panni di uno jarl, appena eletto, con il preciso compito di difendere e far prosperare il villaggio di cui siete al comando.

[caption id="attachment_172257" align="aligncenter" width="600"]The Great Whale Road screenshot Durante gli spostamenti in barca per raggiungere i villaggi limitrofi, vi capiterà anche di essere abbordati. Naturalmente il tutto si risolverà con la più classica delle battaglie a turni.[/caption]

Nessuna fuga, quanto una strenua resistenza alle forze ostili e alla morsa dell’inverno che ciclicamente incombe sugli abitanti del villaggio e li costringe ad organizzarsi per tempo, a dividersi compiti e mansioni, affinché non si esauriscano cibo, risorse, energie.

Le premesse, insomma, sono estremamente interessanti. Per quanto debitore nei confronti dell’evidente fonte d’ispirazione, il titolo propone un il ribaltamento della situazione che introduce e sottende quella che, sulle prime, sembra una lunghissima lista di compiti e problematiche che il videogiocatore dovrà gestire tenendo in considerazione un buon numero di variabili, nella consapevolezza che ogni decisione avrà inevitabili e spesso amare conseguenze.

Peccato che all’atto pratico, il pur stratificato gameplay sveli troppo in fretta una certa superficialità, quando non una cronica ripetitività di fondo, mortificando le ambizioni di una produzione comunque intrigante grazie all’ispiratissimo art design e ad una trama ben scritta, oltre che credibile e storicamente attendibile.

Il gioco si divide fondamentalmente in due sezioni ben distinte. Durane l’inverno dovrete amministrare il villaggio, assegnando una specifica mansione ad ogni abitante, così da generare cibo sufficiente alla collettività e produrre qualche manufatto da barattare con gli accampamenti limitrofi. In estate, invece, dovrete riempire l’imbarcazione di uomini fidati e risorse, così da raggiungere luoghi ben più lontani a caccia di quest, gruppi armati da sfidare, centri abitati dove cercare nuovi alleati.

Nonostante la suddivisione introduca una piacevolissima varietà, il gioco si trasforma senza soluzione di continuità da gestionale puro a strategico a turni, come già anticipato, dopo l’iniziale entusiasmo, si palesano tutti i limiti di un prodotto che ha evidentemente potuto contare su poche risorse.

[caption id="attachment_172258" align="aligncenter" width="600"]The Great Whale Road screenshot Tra menù, tutorial e biografie dei personaggi avrete molte schermate da leggere. Per fortuna il gioco è interamente localizzato nella nostra lingua.[/caption]

Se da un lato, ingrandendo il villaggio, è possibile specializzare progressivamente la produzione di risorse, a patto di sfoderare tutte le proprie abilità gestionali, dall’altro, superato il primo inverno, diventa semplice routine assegnare sufficiente forza lavoro per assicurarsi la sopravvivenza. A poco servono gli eventi casuali che, di tanto in tanto, vi costringeranno a prendere qualche scelta. Nel peggiore dei casi, l’incursione di un gruppo di predoni o l’attacco di un branco di lupi, vi costerà qualche risorsa di cui potrete tranquillamente fare a meno, nel migliore, al contrario, rafforzerete ulteriormente la stabilità del vostro governo, senza ulteriori conseguenze.

"Da qualsiasi angolo lo si guardi, The Great Whale Road ha il fiato piuttosto corto. Nonostante cerchi in tutti i modi di nascondere la scarsa profondità del gameplay, basta scavare la pur allettante superficie per scoprirne le meccaniche ripetitive e poco attente ai dettagli."

Anche durante la bella stagione, quando le cose si fanno sensibilmente più movimentate, ci si accorge piuttosto in fretta che, pur cambiando destinazione e nemici da affrontare, il tutto si risolve pressoché sempre nello stesso modo. Ogni mercato, per esempio, acquisterà e venderà gli stessi prodotti allo stesso prezzo. Ogni accampamento che esplorerete presenterà gli stessi punti d’interesse, come la taverna per rinvigorire lo spirito o l’infermeria per curare i feriti. Ogni quest si risolve con una, massimo un paio di battaglie, del tutto simili tra loro.

Proprio in queste fasi, The Great Whale Road si trasforma, in tutto e per tutto, in uno strategico a turni, mostrando, anche sotto questo punto di vista, una certa carenza di carattere. Non che manchino statistiche, abilità speciali ed equipaggiamento a caratterizzare a dovere ogni eroe e nemico. Viene meno, semplicemente, quell’attenzione al dettaglio, quella profondità ludica con cui, al contrario, The Banner Saga ha saputo catturare e attrarre gli amanti del genere. Gli scenari, per esempio, sono tutti uguali, privi di qualsiasi elemento con cui interagire. Gli skill tree dei guerrieri offrono ben poca personalizzazione. Tutte le battaglie impongono pressoché lo stesso obiettivo.

Da qualsiasi angolo lo si guardi, The Great Whale Road ha il fiato piuttosto corto. Nonostante cerchi in tutti i modi di nascondere la scarsa profondità del gameplay, basta scavare la pur allettante superficie per scoprirne le meccaniche ripetitive e poco attente ai dettagli.

[caption id="attachment_172259" align="aligncenter" width="600"]The Great Whale Road screenshot Non mancano naturalmente poteri speciali attivabili solo rispettando determinate condizioni e riempiendo la specifica barra.[/caption]

Ciononostante, la creatura di Sunburned Games è un titolo che sa divertire e appassionare, soprattutto chi è in cerca di qualcosa di simile a The Banner Saga, per ambientazione e gameplay, ma tutt’altro che pretenzioso in termini di applicazione. Soprattutto dal punto di vista artistico, difatti, siamo di fronte ad un lavoro di tutto rispetto. Non solo scenari e personaggi disegnati dagli artisti del team spagnolo sanno ammaliare e affascinare, ma anche la trama vi saprà tenere incollati allo schermo lungo tutta la durata dell’unica campagna sin ora disponibile.

Consigliato dunque, ma solo a patto di accettarne i numerosi compromessi. L’avventura proposta è artisticamente valida, ma soffre sul fronte del gameplay, soprattutto se cercate un prodotto impegnativo e appagante. Preso come una sorta di versione semplificata di The Banner Saga, al contrario, saprà intrattenervi per la quindicina d’ore richieste per giungere ai titoli di coda, in attesa che, con i successivi aggiornamenti, il team di sviluppo introduca la nuove campagne promesse.

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