The Good Doctor 2x04 "Tough Titmouse": recap e commento

La nostra recensione del quarto episodio della seconda stagione di The Good Doctor intitolato Tough Titmouse

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Spoiler Alert
Tough Titmouse si qualifica come uno dei migliori episodi di The Good Doctor che, ancora una volta, dimostra quanto importante sia per una serie televisiva scommettere sui personaggi, piuttosto che sulle vicende che i protagonisti vivono. Pur essendo indiscutibilmente un dramma medico, questa show, che tratta anche casi scientificamente complessi o particolari, trova comunque la sua migliore espressione quando sono i sentimenti o l'evoluzione stessa dei personaggi a segnarne il ritmo e questa settimana le emozioni non sono sicuramente mancate, grazie ad una serie di casi che hanno trattato il tema del rapporto tra genitori e figli e, nello specifico, dei sacrifici che i primi sono disposti a fare per il benessere delle persone che più amano al mondo e che maggiormente possono ferirli.

Il primo caso vede coinvolto un ragazzo di nome Mac, affetto da un ritardo mentale, la cui madre, abbandonata dal marito quando il figlio aveva solo 9 anni, ha ormai sempre più difficoltà a gestirlo e rifiuta inizialmente l'idea di affidarlo ad un istituto, con la convinzione che questo significhi abbandonarlo, proprio come ha fatto suo padre. La storia, trattata con estrema delicatezza, vede coinvolti Shaun, Park e Melendez, i cui punti di vista sulla vicenda sono molto diversi e che sono chiamati, in queste particolari circostanze, a guarire le ferite di un anima, più che quelle del corpo. Il fatto che la loro paziente si convinca, alla fine, ad affidare il figlio ad un istituto, conscia di non essere più in grado di controllarne gli scatti di rabbia che si stanno facendo sempre più pericolosi, mettendo a repentaglio l'incolumità di entrambi, mostra - tra le altre cose - come questa serie abbia il coraggio di non prendere sempre la strada più facile.
Sarebbe stato facile, infatti, giudicare la donna per la sua decisione, farla passare come un personaggio negativo o travate per lei una soluzione di comodo che risolvesse - come succede a volte nella favole - il suo problema. Ma la vita, come probabilmente tutti sappiamo, è ben diversa e mette spesso di fronte a scelte apparentemente impossibili, ma che vanno comunque affrontate, anche quando queste portano ad un sacrificio grande come la separazione da un figlio o il timore di farlo soffrire.

Ad una conclusione molto simile, anche se per motivi diversi, arrivano anche i genitori di Kitty, un'appassionata scalatrice il cui amore per l'avventura le ha fatto mettere più volte a repentaglio la sua stessa vita. Coinvolta nell'ennesimo incidente di roccia, Kitty deve decidere se fare un intervento rischioso, che potrebbe farle riguadagnare completamente la mobilità o uno più conservativo, che le salverebbe la vita, ma le impedirebbe di tornare a scalare. Nonostante la ragazza sia maggiorenne, quando deciderà per il primo intervento, i genitori faranno in modo di farla interdire, usando a proprio favore il fatto che lei abbia già tentato il suicidio anni prima e asserendo come la sua passione per il pericolo, sia un campanello di allarme che non può essere ignorato. Quando un giudice, infine, emetterà una sentenza in loro favore ed i genitori di Kitty la obbligheranno a fare l'intervento meno pericoloso, quest'ultima chiederà di non rivederli mai più ed i genitori la accontenteranno, convinti che rischiare di non abbracciarla mai più, ma saperla viva, sia per loro più che sufficiente.

Anche il dottor Glassman, sebbene solo a causa di uno stato allucinatorio indotto dalla privazione da sonno, si troverà a rivivere dei ricordi del passato che hanno portato alla morte di sua figlia Maddy, che lui stesso cacciò di casa - dopo averla colta per l'ennesima volta sotto gli effetti delle droghe di cui faceva abuso - nella notte stessa in cui lei perse poi la vita.
Sebbene il medico sia comprensibilmente divorato dal senso di colpa, le sue azioni furono dettate dall'amore, dalla disperazione e dal desiderio di voler dare una scossa ad una situazione che aveva preso una pericolosa china. Convincersi, da padre e considerate le circostanze, di non avere responsabilità per la morte della figlia non sarà certamente un'impresa facile e Glassman lotterà in tutti modi per cercare di evitare un confronto con la figlia e sentirsi negare quel perdono che lui stesso non riesce a concedere a se stesso. In una bellissima e tragica metafora, inoltre, il medico continuerà a rifiutarsi di prendere qualsiasi sonnifero, terrorizzato all'idea che l'allucinazione di Maddy possa svanire nel sonno, proprio come la notizia della morte di sua figlia - nella realtà - lo aveva raggiunto quel terribile giorno di tanto tempo prima dopo il risveglio.

Questa sorta di trama orizzontale unica si allaccia con le esperienze di vita dei diversi personaggi, fornendoci ulteriori indizi sulla loro natura.
E così apprendiamo, per esempio, che il dottor Melendez ha una sorella minore con un ritardo mentale che vive in un istituto e che - prima del caso di Mac e di sua madre - il medico era in evidente disaccordo con la scelta dei genitori di allontanarla da casa oppure che Claire ha un rapporto difficile con una madre autodistruttiva, per la quale si è trovata spesso a dover prendere decisioni molto difficili.
Per quanto concerne Shuan, invece, il caso di Mac gli fa rivivere dei flashback della sua stessa adolescenza e dell'incontro con Sybil, un'affidataria che lo ha accolto e dalla quale è stato costretto a separarsi quando quest'ultima si è ammalata ed è stata obbligata a rinunciare a lui, non essendo più nelle condizioni di occuparsene. Come ormai sappiamo, il protagonista della serie non vive né processa le emozioni nello stesso modo in cui fanno gli altri e più volte cercherà, anche se nel suo modo peculiare e molto diretto, di far capire alla madre di Mac che, nonostante un iniziale sconforto, suo figlio - proprio come ha fatto lui con Sybil - sarà comunque in grado di sopravvivere alla separazione e persino comprenderne, un giorno, le motivazioni.

Un altro tassello interessante che si aggiunge al complesso quadro che caratterizza il dottor Murphy è il motivo per cui riuscirà a fare pace con Lea.
Dopo aver ascoltato e provato a mettere in atto una serie consigli che si riveleranno fallimentari, solo la verità gli permetterà di riavvicinarsi alla sua amica: Lea accuserà infatti Shaun di non essere davvero interessato a lei e di non averle mai nemmeno chiesto cosa le fosse successo o perché avesse deciso di tornare. Solo quando lui ammetterà, effettivamente, che quanto le è accaduto non lo tocca, ma che gli importa invece che per lei sia importante, allora Lea comprenderà che per la prima volta il suo amico è riuscito ad essere davvero sincero e deciderà di perdonarlo.
A complicare le cose, tuttavia, saranno sicuramente le ultime parole pronunciate da Shaun nella scena finale dell'episodio che, lasciando letteralmente Lea incapace di reagire, le comunicherà di aver preso in affitto una casa più grande dove andare vivere insieme, una dichiarazione che senza dubbio obbligherà entrambi ad esplorare la vera natura del loro rapporto.

La seconda stagione di The Good Doctor va in onda negli Stati Uniti ogni lunedì sulla ABC.

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