The Gifted 2x01 "eMergence": la recensione
Le nostre impressioni sul primo episodio della seconda stagione di The Gifted
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La serie, così com'è, non funziona. Se fosse una serie di poche pretese, modellata sugli show della The CW, che ha trovato un suo equilibrio che le permette di andare avanti da anni, allora si potrebbe fare un altro discorso. Ma The Gifted non può, semplicemente, svincolarsi dai temi che i mutanti portano con sé al cinema, e quindi in tv, da quasi vent'anni. Si deve parlare di emarginazione, ci vuole una certa gravitas di fondo, il dramma deve essere tangibile. Qui poi tutto è ancora più vicino alla saga cinematografica, con la famiglia Strucker divisa nel profondo. Di tutt'altra pasta le dinamiche tra Magneto, Xavier e Mystica, ma il punto rimane quello di uno scontro che divide i simili e costringe a soffocare gli affetti.
Capiamo le loro motivazioni, i loro dubbi, le loro giuste apprensioni da genitori e figli (sarebbe difficile il contrario, data la veemenza con cui i personaggi ci espongono chiaramente i loro sentimenti), ma non c'è alcuna costruzione empatica con questi personaggi. Che esistono in funzione di una serie nella quale non riescono mai ad emergere o ad avere un senso. Altri sedici episodi stagionali di lamentele di Caitlin sarebbero duri da mandar giù, e anche il povero Reed sembra soffrire parecchio la scrittura dello show. Ne esce meglio Lauren, personaggio più sensato nella propria famiglia, mentre Andy è vittima di una scrittura che distrugge un personaggio che già nella prima stagione non brillava per simpatia (quest'anno qualcuno ha anche pensato che i capelli biondo platino fossero una buona idea).