The Gifted 1x12 "eXtraction"/1x13 "X-roads": la recensione (season finale)
La recensione del doppio episodio finale di The Gifted, che chiude così la sua prima stagione
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Abbiamo quindi gli Strucker, protagonisti mai veramente tali. L'intero finale qui ruota intorno alla crescente aggressività di Andy, che si distacca sempre più dai genitori e soprattutto da Lauren, la persona che più di tutti potrebbe capirlo. È quindi affascinato dal mito dei suoi antenati, e dalla potenziale rinascita dell'Hellfire. Il seme del conflitto non esplode del tutto, e comunque la rabbia, il tradimento, l'allontanamento sono inquadrati in una cornice che già in sé contiene tutte le possibili riconciliazioni (nulla di irreparabile insomma). Reed e Catlin tutto sommato quando non difficili da sopportare sono sostanzialmente inutili, ed è palese la fatica narrativa nel concedere ad entrambi un ruolo primario in un contesto che li vede chiaramente come i più deboli.
Funziona perché, una volta tanto, The Gifted smette di essere l'imitazione molto misurata di qualcosa che abbiamo visto, con ben altra portata e scrittura, al cinema molte volte. Si prende finalmente qualche rischio, gettando una luce grigia sui suoi buonissimi e perfettissimi personaggi, senza spessore e senza caratterizzazione. Sono questi i piccoli sprazzi di scrittura che restituirebbero fiducia nel progetto, se non fosse che al tempo stesso la serie si aspetta un nostro interesse nei confronti della storia d'amore tra Blink e Thunderbird. Tredici episodi sono più che abbastanza per raccontare una mitologia, un mondo, delle relazioni convincenti. Invece qui la sensazione rimane quella di un progetto che ha costruito tutto a ritroso.
The Gifted avrebbe potuto essere altro, e qualcosa all'inizio o in qualche flashback si intravedeva: magari una serie con una visione più ridotta, più familiare, magari adolescenziale, giocata sul segreto e su una prospettiva sui mutanti diversa. Perché no? Oppure avrebbe potuto seguire la strada opposta, puntando sul trauma e sulla durezza dell'esposizione. Quel che abbiamo visto è a metà strada tra le due cose, una serie dalla portata potenzialmente generale, ma anche troppo generica.