The Gifted 1x08 "Threat of eXtinction": la recensione

La recensione dell'ottavo episodio della stagione di The Gifted

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Spoiler Alert
Dopo aver girato quasi a vuoto per circa metà stagione, The Gifted imbocca la strada che lo condurrà verso il finale di stagione giocando maggiormente sulla storyline principale. In un episodio che potremmo anche definire il migliore della stagione, i protagonisti trovano una ragion d'essere che in qualche modo rappresenta il riflesso della piccola, ma significativa, mitologia interna allo show. Scopriamo segreti di grande importanza sul passato della famiglia Strucker, i personaggi al centro della scena devono necessariamente fare i conti con loro stessi e, come mai prima d'ora, ragionare su un cambiamento che a questo punto non è più una scelta, ma una necessità.

Al centro di tutto la rivelazione dello scorso episodio circa il coinvolgimento delle industrie Trask, nome noto ai fan della saga degli X-Men. Viene fuori che il padre di Reed ha lavorato per circa trent'anni nell'azienda, e che quindi si potrebbe chiedere a lui per ottenere maggiori informazioni. Reed e Thunderbird si recano quindi dall'uomo per scoprire qualcosa e, mentre già siamo pronti a sindacare sull'eccessiva coincidenza alla base del tutto, viene fuori che il caso non c'entra nulla. Anzi, proprio il legame con la Trask ha delle conseguenze a cascata sulla famiglia Strucker. Un altro cognome sul quale la serie decide di dirci qualcosa di più.

Vien fuori un particolare di fondamentale aspetto nella caratterizzazione di Reed, ossia il fatto che l'uomo, unico nella sua famiglia a non essere un mutante, in realtà era nato così. Al di là dell'occasione per approfondire il passato della famiglia Strucker (il dramma segue alcuni canoni molto prevedibili in ogni caso), che si ricollega ad un interessante flashback, ciò ha un senso perché finalmente costruisce qualcosa di speciale intorno ai protagonisti principali. Quindi i figli di Reed, Lauren e Andy, non sono più solo persone costrette alla fuga, mutanti come ce ne sono molti altri, ma hanno o quantomeno avranno un senso in funzione dei loro poteri speciali. Al giro di boa della stagione il loro ruolo passa da strumenti per raccontarci un mondo nascosto, a possibili protagonisti di quel mondo.

L'episodio è buono perché suscita in quantità molto minori quella sensazione di riempitivo che spesso avevamo avuto nelle settimane precedenti. C'è una parte di dramma sincero che corre lungo tutte le storyline, e che lega i personaggi. Al tempo stesso il gruppo di attori cresce con l'introduzione di new entry, tra le quali spicca una telepate che sarà determinante per risolvere una piccola crisi interna. Sorgono ancora screzi tra Eclipse e Polaris, come al solito non di particolare interesse. Una particolare linea di dialogo, appositamente enfatizzata dal silenzio che segue, sposta l'attenzione sul tema dei rifugiati: “Don’t turn your back on desperate people because one of them might be dangerous”.

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