The Flash 5×08 “What's Past is Prologue”: recap e commento

La nostra recensione dell'ottavo episodio della quinta stagione di The Flash intitolato "What's Past is Prologue"

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Recap

Il Team Flash ha scoperto l'identità segreta di Cicada. Barry e i suoi amici iniziamo quindi a congegnare un piano per fermare Orlin Dwyer, consapevoli che la formidabile arma impugnata dal criminale rappresenta uno scoglio virtualmente insormontabile.

Nora però intuisce come la fabbricazione di un manufatto in grado di arginare le proprietà meta-tecnologiche della daga di Cicada possa essere l'asso nella manica del Velocista Scarlatto e dei suoi alleati. L'unico modo per farlo, però, è recuperare dei preziosi e unici componenti... direttamente dal passato!

Flash e XS viaggiano dunque a ritroso lungo la timeline, rivivendo da una nuova prospettiva le battaglie combattute dagli eroi di Central City contro Savitar, Zoom e l'Anti-Flash. Tra mille imprevisti e sorprese, il piano riesce, e il Team Flash si ritrova faccia a faccia con Cicada, per quello che potrebbe essere il combattimento decisivo.

Nel frattempo, scopriamo come tra passato e futuro, passando per il presente, ci sia una risposta, drammatica, ai segreti di Nora.

Commento

Un episodio encomiabile, che affonda le sue radici nella mitologia più pura, fantastica e affascinante di Flash. What's Past is Prologue è sicuramente uno dei capitoli più pregevoli di questo show, grazie a un impianto narrativo unico e ambizioso, confezionato con massima dovizia e coerenza.

Partiamo dalla fine: visto l'esito conclusivo del piano del Team Flash, volto a costruire un'arma per fermare Cicada "attingendo" dal passato, non ci esimiamo dal sottolineare quanto il viaggio nel tempo di Barry e Nora sia, alla fin fine, inutile. Gli eroi, infatti, non riescono a fermare il loro avversario, che scappa. Dunque, in sé e per sé, la storia di questo episodio è del tutto pretestuosa, ma non per questo priva di fascino.

Con What's Past is Prologue si chiude il primo atto della quinta stagione della serie TV dedicata al Velocista Scarlatto, ed era quanto mai doveroso mettere in piedi uno spettacolo appagante da un lato, e dare alcune risposte risolutive sullo status quo dei due personaggi più misteriosi della storia. What's Past is Prologue fa proprio questo, regalando un'avventura emozionante tra le pieghe del tempo, che strizza moltissimo l'occhio ai fan più hardcore di questo personaggio.

I fili della narrazione sono intrecciati tra loro in modo perfetto: Flash e XS compiono tre salti temporali, a ritroso, visitando delle pagine indimenticabili del passato del Team Flash. In questo senso, il modo in cui viene "costruita" la storia, che guarda a momenti già visti da un'altra prospettiva, alternando sequenze inedite a scene già viste, è pregevole, soprattutto perché una messinscena del genere richiede grandi capacità e padronanza.

Inoltre, il modo in cui ciò che accade nel passato remoto va poi a influenzare il presente di Nora, che è il futuro del Team Flash, potrebbe rappresentare un vero colpo di genio, andando a chiudere un uroboro temporale che ci era impossibile prevedere, e che soprattutto ha il compito di riportare in scena la vera nemesi del Velocista Scarlatto, ossia l'Anti-Flash.

Aspettiamo il ritorno dello show nel 2019 con grande entusiasmo.

In riferimento agli easter egg dell'episodio, è di grande importanza il dialogo tra Eobard Thawne, Barry e Nora. Nel tentare di indovinare la vera identità della giovane donna, l'Anti-Flash menziona Jesse Chambers, vero nome della super eroina Jesse Quick, e Danica Williams, il Flash al femminile della realtà futuristica della Justice League Beyond. Quando invece il villain scopre che XS è la figlia di Flash la chiama "Dawn": il riferimento è a Dawn Allen, una dei due gemelli di Barry e Iris avuti nella realtà pre-Crisi sulle Terre Infinite.

Nella sequenza finale, un vero e proprio teaser del crossover annuale dell'Arrowverse oramai imminente, ecco che assistiamo alla disfatta della Justice League di Terra-90. Tra i tanti personaggi, riconosciamo il Flash della serie TV degli anni Novanta - da qui, la cifra identificativa di questa realtà - interpretato da John Wesley Shipp, che corre via da una minaccia sconosciuta accompagnato dal celebre tema musicale di quello show.

Il titolo dell'episodio, invece, deriva da un passaggio del II atto, scena prima, dell'opera teatrale La tempesta di William Shakespeare.

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