The Flash 4x07, “Therefore I Am”: la recensione

La nostra recensione del settimo episodio della quarta stagione di The Flash, intitolato “Therefore I Am”

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Le indagini fatte dal Team Flash conducono Barry e Joe alla porta della casa di Clifford DeVoe e di sua moglie: l'uomo che però si trovano davanti, costretto su una sedia a rotelle da una malattia degenerativa, è apparentemente molto lontano dal physique du rôle del temibile villain che sembra essere sempre una mossa avanti ai protagonisti.

A ogni modo, il Velocista Scarlatto non demorde, convinto che il pacifico e malato professore con il quale si è trovato faccia a faccia nasconda qualcosa: il sospetto, fondato, porta però Barry in una posizione molto pericolosa, che potrebbe mettere in discussione perfino il suo lavoro al CPPD.

Nel frattempo, grazie ad alcune sequenze flashback ambientate nel passato, scopriamo l'origine dei poteri del Pensatore, incredibilmente connesse con quelle dello stesso Flash.

Therefore I Am è un episodio che sulla carta ha il solo scopo di presentarci il villain principale della quarta stagione di The Flash; sorprendentemente, però, è anche molto altro, grazie a una storia ben orchestrata - e scritta - il cui intreccio narrativo si muove con equilibrio tra passato e presente. Di primo acchito, inoltre, si ha la sensazione di trovarsi di fronte a un avversario finalmente originale, oltre che convincente: del resto, non era così impossibile immaginarlo, dato che il Pensatore è uno dei "cattivi" più affascinanti dei fumetti DC Comics. Lo scontro che si sta venendo progressivamente a delineare tra Flash e il suo avversario, tenendo a mente i poteri sostanzialmente dicotomici dei due personaggi, si può riassumere con un'affascinante quesito: "Flash saprà essere più veloce del pensiero (dell'uomo più intelligente del mondo)?"

In questo episodio ci troviamo di fronte alla prima mossa decisa - ma non decisiva - di quella che si profila come un'affascinante partita a scacchi, nella quale il Pensatore è finora sempre stato in vantaggio. La stessa storia in flashback del personaggio, così come di sua moglie (buona creazione originale dello show) ci mette di fronte a un racconto di origini sensato e coerente, al netto del suo essere fortemente derivativo (anche il Pensatore, infatti, alla fin fine ha ricevuto i suoi poteri dal famoso incidente agli S.T.A.R. Labs che hanno trasformato Barry in Flash).

Veniamo ora alle tante citazioni ed easter eggs presenti nell'episodio, a partire dal personaggio del Pensatore, originariamente creato da Gardner Fox e E.E. Hibbard sulle pagine di All-Flash #12 (1943). L'iterazione originale del villain è abbastanza diversa da quella della serie TV: l'originale Clifford DeVoe è infatti un avvocato fallito che cerca il riscatto votando la sua vita al crimine, mentre in The Flash lo abbiamo conosciuto come geniale professore universitario. I poteri del Pensatore originale, inoltre, derivano esclusivamente dal Cappello Pensante, un sofisticato dispositivo tecnologico che il personaggio ruba da un laboratorio. In questo episodio abbiamo visto come le straordinarie abilità del villain derivino dall'energia della Forza della Velocità.

Un altro easter eggs ai fumetti DC giunge nelle battute finali di Therefore I Am, quando Wally afferma di aver pescato una stella marina aliena nella Blue Valley: il riferimento è ovviamente a mostro intergalattico Starro il Conquistatore, uno degli avversari più antichi della Justice League, apparso per la prima volta sulle pagine di The Brave and the Bold #28 (1969) e creato da Gardner Fox e Mike Sekowsky.

Non ci è sfuggito, inoltre, il rimando al personaggio di Spider-Man, il supereroe più popolare della Marvel Comics: Barry infatti accenna al suo "senso di ragno", che è uno dei poteri più tipici dell'Uomo Ragno.

Usciamo dall'ambito dei comics per elencare tutti le altre chicche dell'episodio, a partire dal titolo dello stesso che cita il famoso detto del filosofo e scienziato francese Rene Descartes, meglio noto come Cartesio, "Cogito Ergo Sum", traducibile come "Io penso, dunque esisto."

DeVoe inoltre afferma di aver risolto l'Ipotesi di Riemann, una congettura distributiva della teoria analitica dei numeri al momento considerata come uno dei più importanti problemi matematici insoluti, così come il quindicesimo dei Problemi Insoluti di David Hilbert. Infine, a quanto pare il Pensatore ha scoperto anche chi si celava davvero dietro il celebre pseudonimo di Jack lo Squartatore: non il principale sospettato - il barbiere Aaron Kosminski, personaggio realmente esistito - ma l'infermiera Catherine Jewell, personaggio ovviamente fittizio e da intendere come artificio narrativo dello show.

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