The Flash 3×20, “I Know Who You Are”: la recensione

La nostra recensione del ventesimo episodio della terza stagione di The Flash, intitolato “I Know Who You Are”

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Spoiler Alert
Nel ventesimo episodio della terza stagione di The Flash, intitolato I Know Who You Are e diretto da Hanelle Culpepper, Barry, Cisco e il resto del Team Flash si mettono sulle tracce di Tracy Brand, la scienziata che il protagonista, durante il suo recente viaggio nel futuro, ha scoperto aver inventato - a quattro anni dal presente - una tecnologia in grado di imprigionare per sempre Savitar nella Forza della Velocità. La donna, però, è contestualmente braccata da una Killer Frost sempre più malvagia, che, al soldo del sedicente "Dio della Velocità", ha intenzione di ucciderla: la fu Caitlin Snow sembra conoscere ogni mossa che Flash e i suoi alleati fanno, grazie alle preziose informazioni passategli dal villain principale di questa stagione.

Nel frattempo, Joe riflette seriamente sulla sua relazione con Cecile, comprendendo che non potrà nasconderle la verità sui suoi figli - adottivo e biologico - ancora per molto. Nelle battute finali dell'episodio, inoltre, viene ufficialmente rivelata la vera identità di Savitar, che scegliamo per il momento di non esplicitare in questa sede (se siete curiosi, trovate tutti i dettagli al riguardo QUI).

I Know Who You Are è sicuramente un capitolo fondamentale e decisivo per il prosieguo della terza stagione di The Flash, che si avvicina alla sua conclusione, ma a parte l'importanza che riveste grazie al suo colpo di scena finale, si dimostra un episodio piuttosto scialbo e ripetitivo, con un inizio promettente e un finale avvincente, ma con in mezzo quasi quaranta minuti di quello che, eufemisticamente, possiamo considerare un mero riempitivo. La storyline che ha visto Caitlin trasformarsi - di nuovo - in Killer Frost, con una soluzione narrativa - di nuovo - scontata e quasi patetica, è qualcosa che abbiamo già visto, più di una volta, sia in questa stagione che nelle precedenti, sia con l'iterazione del personaggio della realtà principale di questo show (Terra-1), che nelle sue versioni alternative. Le stesse battaglie tra il Team Flash e Killer Frost sono scritte male - tutte uguali tra loro - e dirette ancora peggio, con inquadrature, campi e più in generale uno storytelling francamente anacronistici, nei loro riverberi rétro, in puro stile anni Novanta.

Nemmeno la sequenza che vede il villain in fuga su una pista di ghiaccio - di fatto, Killer Frost gira in tondo - con Flash all'inseguimento riesce a salvare tutto il compartimento visivo di I Know Who You Are, oltre a presentare effetti visivi piuttosto cheap e al fatto che gli showrunner hanno di fatto copiato lo stile di movimento e combattimento dell'Uomo Ghiaccio degli X-Men, con la versione a fumetti di Killer Frost che non ha mai utilizzato in tal modo i suoi poteri. Poco originale, e forse persino truffaldina, la scelta di far iniziare l'episodio a metà del climax finale, per poi staccare bruscamente e ripercorrere la storia in un unico, grande flashback.

A ogni modo, la rivelazione finale dell'identità segreta di Savitar - per quanto non impossibile da presagire - rappresenta una soluzione narrativa dalle grandi potenzialità: sarà interessante, adesso, scoprire tutti i dettagli, oltre alle motivazioni, dietro alle oscure azioni del villain, che oggi assumono tutta un'altra valenza.

I Know Who You Are - la cui svolta narrativa è evidentemente ispirata alla recente storyline intitolata Out of Time della serie a fumetti The Flash scritta da Robert Venditti, nel corso dell'era editoriale de I Nuovi 52 - non presenta alcun easter egg all'universo cartaceo della DC Comics, quanto riferimenti ad altri mondi narrativi, come quello della saga cinematografica di Terminator - Tracy Brand e Cisco fanno riferimento ai personaggi di Sarah Connor e Miles Dyson - agli X-Men della Marvel - Killer Frost ha evidentemente preso lezioni di pattinaggio dall'Uomo Ghiaccio, come detto poco su - e all'astronomo italiano Galileo Galilei, nel momento in cui viene citata la sua celebre dichiarazione "Eppur si muove".

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