The Flash 3×19, “The Once And Future Flash”: la recensione
La nostra recensione del diciannovesimo episodio della terza stagione di The Flash, intitolato “The Once And Future Flash”
Nel frattempo, nel presente, Julian ha scelto di rimuovere i dispositivi che impedivano a Caitlin di trasformarsi nel suo alter-ego malvagio al fine di salvarle la vita, ma questo ha fatto sì che Killer Frost sia finalmente libera di attaccare i suoi nemici e fuggire indisturbata.
The Once And Future Flash riporta in scena uno dei tòpos classici - il viaggio nel tempo - della mitologia di Flash, proponendoci un contesto narrativo rivoluzionato, in cui lo status quo di tutti i personaggi è molto diverso da quello a cui siamo abituati; per quanto una storia del genere possa essere esteticamente affascinante ed emotivamente trasportante, non possiamo sottrarci dal sottolineare quanto questo episodio sia una parentesi sostanzialmente inutile. Gradevole, certo, ma inutile ai fini della trama generale, perché ciò che cambia davvero tra il "prima" e il "dopo" il viaggio di Flash nel futuro è un dettaglio davvero esiguo, la cui rivelazione poteva essere fatta con una soluzione di sceneggiatura sicuramente più coerente e rapida.
The Once And Future Flash - il cui titolo è un chiaro rimando al romanzo The Once And Future King di T.H. White, pubblicato come Re in eterno in Italia - si ispira a un capitolo della prima e originale serie TV The Flash, quella andata in onda nei primissimi anni Novanta e con protagonista John Wesley Shipp: in Fast Forward - quattordicesimo episodio della prima stagione di questo show - il protagonista viaggiava accidentalmente dieci anni nel futuro mentre per impedire un disastro, solo per scoprire che in sua assenza uno dei suoi nemici era diventato il sindaco della sua città, con i suoi alleati dispersi e disillusi a causa della scomparsa del loro amico ed eroe.
Infine, in The Once and Future Flash, il Velocista Scarlatto del futuro indossa una nuova versione del suo costume, di un rosso più chiaro e con inserti dorati ben evidenti, molto più simile a quello della sua controparte a fumetti, sebbene non vi sia ancora traccia degli iconici stivali gialli.