The Flash 3×18, “Abra Kadabra”: la recensione
La nostra recensione del diciottesimo episodio della terza stagione di The Flash, intitolato “Abra Kadabra”
Originario del LXIV secolo, Abra Kadabra dispone di armi e innesti nanotecnologici talmente avanzati che i suoi poteri appaiono come "magici" nel presente, cosa che mette in seria difficoltà Barry Allen e i suoi compagni di squadra. Inoltre, il villain conosce ogni segreto di Flash - che fa parte del suo passato remoto - dalla sua identità segreta, al fato oramai imminente di Iris, sino all'identità segreta di Savitar. Questa "onniscienza" costituisce un'importante fonte di tentazione sia per il protagonista che per il padre di Iris, Joe, entrambi desiderosi di salvare la persona amata a qualsiasi costo. Nel frattempo, Caitlin si trova in una posizione molto difficile, e deve scegliere se tornare a essere Killer Frost per avere salva la vita.
Di contro, la narrazione di Abra Kadabra è un po' legnosa nella sua rigida suddivisione in tre atti, con il secondo inoltre eccessivamente decompresso, aspetto che fa perdere vertiginosamente ritmo a un episodio il cui primo quarto d'ora è praticamente perfetto. Inutile e troppo lungo anche l'epilogo che ci propone il nuovo status quo di Caitlin: si poteva lavorare meglio di sintesi, e l'unica cosa che ne sarebbe uscita sacrificata sarebbe stata il bacio tra la Snow e Julian: come sempre, le serie TV della CW peccano nel voler a tutti i costi proporre un contenuto teen drama anche quando assolutamente superfluo.
La versione televisiva del personaggio è speculare a quella dei comics, eccezion fatta per il fatto che proviene da una Terra alternativa. Al riguardo, segnaliamo che il modo in cui Cisco rintraccia il criminale, agganciando la sua singolare frequenza, evidenzia un aspetto cardine della struttura del Multiverso DC: in questo, infatti, una cinquantina di Terre alternative, ognuna appartenente a un proprio universo, occupano la stessa posizione nello spazio, ma vibrando a frequenze diverse, possono coesistere nella stessa posizione senza mai collidere tra loro.
I luoghi presi di mira da Abra Kadabra per le sue rapine sono le Stagg Industries, le Kord Industries e i Mercury Labs, oltre agli S.T.A.R Labs. Nei fumetti DC, le prime sono l'azienda di Simon Stagg, amorale imprenditore e criminale, nemico giurato dell'eroe Metamorpho. Nell'Arrowverse abbiamo già incontrato questo personaggio, ucciso da Eobard Thawne nel secondo episodio della prima stagione di The Flash, con le Stagg Industries che erano state menzionate ancora prima, nel sesto e nel decimo episodio della prima stagione di Arrow, target dell'attacco del villain Firefly.
Nei comics, le Kord Industries sono la compagnia creata da Ted Kord, colui che diviene la seconda incarnazione dell'eroe Blue Beetle. Nell'Arrowverse queste sono state citate più volte, sempre in Arrow, come il principale competitor della Palmer Techologies. I Mercury Labs sono invece una creazione originale delle serie di questo universo narrativo televisivo.
Ancora, tra i diversi villain menzionati da Abra Kadabra - che ricordiamo provenire dal futuro, e quindi conoscere cose che non si sono ancora verificate nel presente - ce n'é anche uno il cui cognome è "DeVie": il riferimento è al personaggio Clifford DeVoe alias Il Pensatore, antichissimo criminale e avversario del Flash della Golden Age, Jay Garrick, apparso per la prima volta in All-Flash#12 e creato sempre da John Broome.
In Abra Kadabra viene menzionato lo scrittore, inventore e futurista inglese Arthur C. Clarke e quella che viene ricordata come la sua Terza Legge ("Qualunque tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia."): tra le tante cose da questi scritte, Clarke è ricordato come uno dei più grandi autori di fantascienza soprattutto per il suo romanzo 2001: Odissea nello spazio e per la sceneggiatura dell'adattamento cinematografico omonimo, diretto da Stanley Kubrick.
Infine, nell'episodio sono menzionati il celebre illusionista David Copperfield, la saga cinematografica Ritorno al futuro, e la leggendaria battuta di Gandalf nel primo capitolo della trilogia de Il Signore degli Anelli, La Compagnia dell'Anello, "You shall not pass!" ("Tu non puoi passare!").