The Flash 3×17, “Duet”: la recensione

La nostra recensione del diciassettesimo episodio della terza stagione di The Flash, intitolato “Duet”

Condividi
Spoiler Alert
Nel diciassettesimo episodio della terza stagione di The Flash, intitolato Duet e diretto da Dermott Downs, va in scena il tanto anticipato musical crossover con Supergirl, con protagonisti assoluti Barry Allen e Kara Danvers, assieme ad altri personaggi principali delle due serie TV. A seguito degli eventi narrati poche ore prima nell'episodio Star-Crossed dello show dedicato alla kryptoniana, il Team Flash riceve a sorpresa la visita di Mon-El, Hank Henshaw e di una catatonica Supergirl: quest'ultima è stata ridotta in tali condizioni dal misterioso villain noto come Music Meister, che ben presto fa la sua apparizione anche su Terra-1, imprigionando Flash in una dimensione onirica nella quale ritrova Kara: entrambi sono stati trascinati contro la loro volontà in una realtà che sembra uscita direttamente dai musical più famosi del XX secolo.

I due supereroi, privi dei loro poteri, devono trovare il modo di sopravvivere prima e fuggire poi, in una situazione nella quale incontrano personaggi a loro noti che però hanno assunto un'identità inedita e bizzarra. Nel frattempo, nel mondo reale, Kid Flash, Vibe e Martian Manhunter provano a contrastare le apparentemente folli azioni di un potentissimo Music Meister, il cui intento è quello di impartire una misteriosa lezione a Flash e Supergirl.

Il musical crossover che ha unito i personaggi di un po' tutte le serie dell'Arrowverse si rivela essere un prodotto d'intrattenimento sostanzialmente originale e sufficientemente apprezzabile, sebbene presenti una storia assolutamente fine a se stessa e che parte da premesse fastidiosamente pretestuose: a conti fatti, le recenti soluzioni narrative volte a mettere in crisi le relazioni sentimentali di Kara e Barry, rispettivamente con Mon-El e Iris West, sono servite meramente a imbastire le premesse di questa - dimenticabile - parentesi in salsa La La Land dello show con protagonista il Velocista Scarlatto, la cui storia funge inoltre come deus ex machina per ripristinare il precedente status quo.

Anche se messo in piedi in maniera artificiosa e raffazzonata, va marcatamente sottolineato come però Duet presenti un contenuto artistico più che dignitoso, specie per ciò che riguarda le sequenze cantate: l'adattamento di noti brani è egregio, così come ben curate sono essere le coreografie che accompagnano le varie canzoni che si avvicendano nel corso della narrazione. Persino la storyline del mondo onirico creato da Music Meister, liberamente ispirata al celebre musical West Side Story, non dispiace, così come è sicuramente divertente apprezzare delle iterazioni alternative in chiave anni Cinquanta/Sessanta di diversi personaggi dell'Arrowverse, su tutti quelli di Malcolm Merlyn e Joe West.

Much Ado About Nothing, "tanto rumore per nulla", quindi, per ciò che concerne questo episodio? Sì e no. Se da un lato non c'era alcun bisogno di una parentesi di questo genere nelle già complesse - e apprezzabili - trame di The Flash e Supergirl, Duet si merita comunque una promozione, perché capace di dimostrare come sia possibile sperimentare e diversificare il contenuto narrativo di questi franchise televisivi. Speriamo, a ogni modo, che questa rivisitazione in chiave musical rimanga una parentesi isolata.

I brani rivisitati e cantati dai protagonisti in Duet sono rispettivamente Moon River di Audrey Hepburn (da Colazione da Tiffany), Put A Little Love In Your Heart di Jackie DeShannon, More I Cannot Wish You di Paul McCartney (da Bulli e Pupe) e Runnin' Home To You di Pasek and Paul, duo che ha anche scritto il brano City of Stars di La La Land, che ha recentemente visto l'Oscar come Miglior Canzone Originale. A questi si aggiunge Superfriends, brano originale che fa il suo esordio in questa occasione, scritto dall'attrice e cantante Rachel Leah Bloom.

Se di Music Meister vi abbiamo parlato poche ore fa, ricordiamo come l'attore che interpreta il villain, Darren Criss, abbia recitato nella serie TV Glee, così come Grant Gustin (Barry Allen) e Melissa Benoist (Kara Danvers): i tre mostrano abilità canore eccezionali, ma anche il resto del cast se la cava egregiamente.

Non mancano infine espliciti riferimenti a celebri musical come Cantando sotto la pioggia (1952), Il mago di Oz (1939), West Side Story (1961) e al Dramma di Tom Jones The Fantasticks (1960).

Continua a leggere su BadTaste