The Flash 3×16, “Into the Speed Force”: la recensione
La nostra recensione del sedicesimo episodio della terza stagione di The Flash, intitolato “Into the Speed Force”
Nello sconvolgente episodio precedente, avevamo assistito al ritorno in scena di Savitar, evaso dalla sua prigione nella Forza della Velocità facendo sì che l'incauto Wally ne prendesse il posto. Dunque, il Velocista Scarlatto decide di non rimanere con le mani in mano, e fa ritorno nella misteriosa realtà nella quale sono stati generati i suoi incredibili poteri: qui Barry incontra alcuni personaggi che hanno sacrificato la loro vita in passato, veri e propri avatar della Forza della Velocità, che gli mostreranno scorci di "futuri passati" che non si realizzeranno mai. Flash deve dunque comprendere per l'ennesima volta cosa significa essere un eroe, cercando di perdonare se stesso per gli errori commessi di recente - a partire da quello che ha generato la realtà di Flashpoint - e trova un inatteso aiuto in Jay Garrick.
Dopo The Wrath of Savitar - andato in onda sul canale The CW solo una settimana fa - anche con Into the Speed Force ci viene proposto un capitolo estremamente apprezzabile e a tratti notevole di questa terza stagione di The Flash, che si sta confermando quasi sempre su livelli medio-alti. Il punto forte dell'episodio è senza dubbio l'aspetto scrittorio: gli sceneggiatori sono infatti abili nello sfruttare una struttura narrativa dickensiana - di per sé anche inflazionata - per dar vita a una affresco narrativo avvincente, nel quale ritornano in scena - davvero tanti - personaggi scomparsi da tempo in un ruolo nuovo e altamente funzionale. Così come in Canto di Natale, i tre "spettri" servono a far sì che il protagonista abbia un'"epifania" che gli consenta di "rinascere" e di essere così pronto ad affrontare la sfida più importante della sua vita, quella per salvare la donna che ama.
Anche nei fumetti DC Comics quella della Forza della Velocità è una realtà estremamente dinamica e cangiante, dove può letteralmente accadere di tutto, non essendo in vigore nessuna Legge della Fisica del nostro mondo: nei comics, l'ultima volta che Barry ha viaggiato in questa dimensione è stato nel corso di un'apprezzabile storyline firmata da Francis Manapul e Brian Buccellato, e pubblicata sulla serie The Flash de I Nuovi 52; anche in questa occasione, il Velocista Scarlatto trova diversi, inattesi personaggi "ospiti" di questo piano dell'esistenza.
In riferimento a Jay, questi è bersaglio della battuta, "He's getting slow in his golden age", chiaro riferimento al fatto che Garrick è stato il primo Flash in ordine cronologico e viene ricordato come il Velocista Scarlatto della Golden Age dei fumetti dell'Universo DC, iniziata nei tardi anni Trenta e terminata a metà dei Cinquanta.
Nel corso dell'episodio si fa riferimento alla saga Disney/Pixar Toy Story - con la battuta, "To infinity and beyond" ("Verso l'infinito e oltre"), alla pellicola d'animazione Il gigante di ferro - il pezzo dell'armatura di Savitar fa naturalmente "ritorno a casa" così come avveniva per il protagonista del suddetto film - ai fumetti dei Peanuts - che su Terra-19 sembrano molto diversi rispetto a quelli di Terra-1 - e infine al "mondo negativo" - World-1, un infinito livello acquatico - dell'originale videogame Nintendo Super Mario Bros.