The Flash 3×13, “Attack on Gorilla City”: la recensione

La nostra recensione del tredicesimo episodio della terza stagione di The Flash, intitolato “Attack on Gorilla City”

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Spoiler Alert
Il tredicesimo episodio della terza stagione di The Flash, intitolato Attack on Gorilla City e diretto da Dermott Daniel Downs, vede Barry tornare su Terra-2 assieme a Cisco, Caitlin e Julian, per salvare l'Harrison Wells originario di questa realtà parallela, apparentemente rapito da Gorilla Grodd e prigioniero in una misteriosa località nel cuore dell'Africa chiamata Gorilla City.

L'arrivo - nelle battute finali dello scorso episodio - di Jesse Quick, in lacrime dopo aver visto scomparire suo padre e dunque in cerca d'aiuto, ci aveva già anticipato l'imminente nuovo scontro tra Flash e uno dei suoi villain più singolari e potenti, Grodd, un gorilla che, a seguito dell'esplosione degli S.T.A.R. Labs che ha dato i poteri anche a Barry, ha sviluppato incredibili capacità intellettive e psichiche. Tempo fa, Grodd era stato esiliato su Terra-2, dove è stato rivelato che esiste un'intera città popolata da gorilla altamente evoluti, che hanno dato vita a una vera e propria società di primati, con una sua precisa organizzazione e storia.

Dopo aver appreso del rapimento di Harrison, Barry e i suoi compagni decidono di recarsi a Gorilla City per poter salvare il loro caro amico, lasciando Wally e Jesse, i due velocisti rookie, a protezione di Central City, su Terra-1. Giunti nell'Africa della suddetta realtà parallela, i protagonisti trovano una situazione inattesa: la minaccia principale, infatti, non sembra essere rappresentata da Grodd, ma dal leader supremo della città, un gorilla di nome Solovar che Flash deve affrontare in un avvincente duello per riguadagnare la libertà sua e dei suoi compagni. Le cose però si rivelano essere persino più complesse, e il cliffhanger finale di questo capitolo preannuncia un contenuto altamente spettacolare per il prossimo, strettamente connesso agli eventi narrati in Attack on Gorilla City.

Il ritorno di Grodd in The Flash era molto atteso, e dopo la visione di questo episodio possiamo ritenerci soddisfatti: le aspettative sono state sufficientemente ripagate grazie a una storia originale e densa di avventura e colpi di scena. A una sceneggiatura valida fa da corrispettivo una regia attenta e piacevolmente dinamica, che dà il meglio di sé nel corso dell'incredibile scontro nell'arena di Gorilla City tra Flash e Solovar.

Estremamente convincente si rivela essere il lavoro fatto in termini di design: tutti gli aspetti della società dei primati di Terra-2 sono molto curati, a partire dalle architetture della città, sino alla stessa rappresentazione dei gorilla e dei loro costumi e utensili. Altrettanto validi gli effetti speciali, abbondantemente utilizzati in questo capitolo della storia: la creazione e il movimento dei giganteschi gorilla ai quali i protagonisti devono opporsi è qualcosa di raro in uno show televisivo di questo tipo, così come altamente spettacolare è la suddetta battaglia nell'arena, realizzata integralmente con l'utilizzo della computer grafica: persino la scelta del Bullett time per mostrare i passaggi chiave dello scontro questa volta non dispiace, e appare come qualcosa di coerente al contesto narrativo. Qualche pecca, invece, nella realizzazione degli sfondi, mediante l'utilizzo del Chroma key - comunemente ed erroneamente noto come "green screen". Fa sorridere, inoltre, che la giungla dove è situata Gorilla City presenti una vegetazione tipica dell'America del Nord, dove la serie TV è girata: è abbastanza improbabile infatti trovare felci e abeti nel continente africano, per quanto di una realtà alternativa.

Attack on Gorilla City è la prima parte di una storia in due atti destinata a concludersi con il prossimo episodio, che, viste le premesse, si preannuncia ancora più epico.

Gorilla City è una città esistente anche nell'Universo DC a fumetti, apparsa per la prima volta sulle pagine di The Flash #106 (1959) e descritta come una vera e propria utopia, dove una razza super intelligente di gorilla - entrati in contatto con la Forza della Velocità - viveva in armonia, fino all'apparsa del crudele e belligerante Grodd. Anche il personaggio di Solovar fece il suo esordio nel suddetto numero della serie del Velocista Scarlatto: contrariamente al suo corrispettivo televisivo, l'iterazione a fumetti di questo character è presentata come pacifica e saggia.

Nel corso dell'episodio, fortemente influenzato dalle atmosfere dell'opera Il pianeta delle scrimmie, viene anche menzionata la città di Blüdhaven, principale sede operativa del supereroe Nightwing, alter-ego di Dick Grayson, colui che Batman scelse come suo primo Robin. Esplicito, infine, il riferimento al personaggio di Indiana Jones, al quale il vestiario di Julian è evidentemente ispirato.

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