The Flash 3×13, “Attack on Gorilla City”: la recensione
La nostra recensione del tredicesimo episodio della terza stagione di The Flash, intitolato “Attack on Gorilla City”
L'arrivo - nelle battute finali dello scorso episodio - di Jesse Quick, in lacrime dopo aver visto scomparire suo padre e dunque in cerca d'aiuto, ci aveva già anticipato l'imminente nuovo scontro tra Flash e uno dei suoi villain più singolari e potenti, Grodd, un gorilla che, a seguito dell'esplosione degli S.T.A.R. Labs che ha dato i poteri anche a Barry, ha sviluppato incredibili capacità intellettive e psichiche. Tempo fa, Grodd era stato esiliato su Terra-2, dove è stato rivelato che esiste un'intera città popolata da gorilla altamente evoluti, che hanno dato vita a una vera e propria società di primati, con una sua precisa organizzazione e storia.
Il ritorno di Grodd in The Flash era molto atteso, e dopo la visione di questo episodio possiamo ritenerci soddisfatti: le aspettative sono state sufficientemente ripagate grazie a una storia originale e densa di avventura e colpi di scena. A una sceneggiatura valida fa da corrispettivo una regia attenta e piacevolmente dinamica, che dà il meglio di sé nel corso dell'incredibile scontro nell'arena di Gorilla City tra Flash e Solovar.
Attack on Gorilla City è la prima parte di una storia in due atti destinata a concludersi con il prossimo episodio, che, viste le premesse, si preannuncia ancora più epico.
Gorilla City è una città esistente anche nell'Universo DC a fumetti, apparsa per la prima volta sulle pagine di The Flash #106 (1959) e descritta come una vera e propria utopia, dove una razza super intelligente di gorilla - entrati in contatto con la Forza della Velocità - viveva in armonia, fino all'apparsa del crudele e belligerante Grodd. Anche il personaggio di Solovar fece il suo esordio nel suddetto numero della serie del Velocista Scarlatto: contrariamente al suo corrispettivo televisivo, l'iterazione a fumetti di questo character è presentata come pacifica e saggia.
Nel corso dell'episodio, fortemente influenzato dalle atmosfere dell'opera Il pianeta delle scrimmie, viene anche menzionata la città di Blüdhaven, principale sede operativa del supereroe Nightwing, alter-ego di Dick Grayson, colui che Batman scelse come suo primo Robin. Esplicito, infine, il riferimento al personaggio di Indiana Jones, al quale il vestiario di Julian è evidentemente ispirato.