The Flash 3×10, “Borrowing Problems from the Future”: la recensione
La nostra recensione del decimo episodio della terza stagione di The Flash, intitolato “Borrowing Problems from the Future”
Oggi, ritroviamo Barry Allen tormentato dagli incubi e costretto a rivivere ripetutamente quello che potrebbe presto divenire il giorno peggiore della sua vita. Il protagonista sceglie però di non rivelare inizialmente questa sua esperienza a nessuno, anche se nel corso della storia le sue azioni rischieranno di tradirlo poiché tale consapevolezza renderà Flash insicuro e impaurito. In un episodio che serve fondamentalmente a impostare il nuovo setting di questa seconda metà di stagione, il cui leitmotiv sarà certamente quello di provare ad alterare il futuro in qualche modo - senza però sconvolgere la time line come avvenuto precedentemente con il Flashpoint - Wally West inizierà la sua carriera supereroica come Kid Flash, vero e proprio sidekick del Velocista Scarlatto.
Nel frattempo, HR porterà avanti il suo progetto di aprire le porte degli S.T.A.R. Labs al pubblico incontrando la resistenza di Cisco al riguardo, mentre Caitlin continuerà a essere tormentata all'idea di trasformarsi irrimediabilmente nella villain Killer Frost, tanto da provare a ricorrere all'aiuto di Julian, il quale però a sua volta sta ancora metabolizzando il trauma di essere stato "posseduto" da Savitar e vivendo un forte senso di colpa a causa delle azioni compiute come Alchemy.
Per quanto Borrowing Problems from the Future sia uno dei capitoli più verbosi e con meno azione di questa terza stagione dello show, quasi inaspettatamente si rivela anche essere uno dei più godibili e intensi, grazie a una storia abbastanza avvincente e una chimica sempre più forte tra i vari protagonisti - in particolare tra Barry e Iris: il cast di The Flash è un perfetto esempio del detto "squadra che vince non si cambia", e lo dimostra oramai da ben tre anni.
Il forte contenuto emotivo del momento attuale della storia viene egregiamente veicolato sui volti degli attori protagonisti, in grado di offrire un'interpretazione molto buona - tenendo sempre presente che si tratta di una serie televisiva su un canale che offre contenuti pop e mainstream indirizzati a un pubblico prettamente giovanile - che viene esaltata al meglio da precisi e studiati primi piani, campi medi e inquadrature dinamiche. Per quanto come già detto l'azione scarseggi in questo episodio, la sequenza finale che vede Kid Flash catturare il criminale di turno è ben confezionata, e propone anche un momento in slow motion che stranamente non disturba, ma che anzi appare molto funzionale e consono al contesto narrativo.
Chiudiamo segnalando alcuni easter eggs e rimandi ai fumetti DC Comics presenti nell'episodio, a partire da Plunder, villain che ha un suo corrispettivo nei comics, conosciuto in Italia come Predatore: in questa sua iterazione, si tratta di un criminale proveniente da una realtà alternativa, apparso per la prima volta sulle pagine di The Flash vol. 2 #165 (2000) e creato dagli autori Geoff Johns e Angel Unzueta.
Tornando al futuro potenziale esplorato da Barry, notiamo come il telegiornale di Channel 52 trasmesso sullo schermo ci annunci, tra le altre cose, il prossimo ritorno di Gorilla Grodd (che sarà protagonista di ben due dei prossimi episodi) e l'esordio di un personaggio noto come The Music Meister, già ufficializzato come villain principale del musical crossover che coinvolgerà sia The Flash che Supergirl: questo personaggio ha un corrispettivo omonimo apparso nella serie animata Batman: The Brave and The Bold, in possesso di bizzarri superpoteri grazie ai quali costringe le persone attorno a lui a cantare e ballare contro la loro volontà. Inutile dire che c'è grande curiosità al riguardo.
Infine, Channel 52 è un canale televisivo d'informazione presente anche nei fumetti DC Comics. Il numero "52" non è inoltre per nulla casuale, ma qualcosa di simbolico nelle dinamiche del Multiverso DC, sia nella versione cartacea che in quella televisiva: cinquantadue sono infatti le Terre che compongono questa straordinaria realtà narrativa.