The Flash 3x03, "Magenta": la recensione
La nostra recensione del terzo episodio della terza stagione di The Flash, intitolato “Magenta”
Parlando di villain, la trasposizione di Magenta (Joey King) dalla carta alla TV è stata tutto sommato soddisfacente, per quanto il personaggio si sia mosso esclusivamente in funzione della trama legata all'ossessione per la velocità del giovane West e a quella della trasformazione di Jesse nella spalla sul campo di Barry (Grant Gustin). Per quanto esplorato ancora solo superficialmente, il rapporto tra i due velocisti ricorda molto quello di Flash con Supergirl, forse l'elemento del crossover più apprezzato dai fan. Come previsto, il costume che Jesse indosserà per la sua lotta al crimine sarà quello della defunta Trajectory, opportunamente modificato per l'occasione. In questo senso, il percorso che ha portato Wells ad accettare il destino della figlia e a farle dono della tuta ha rappresentato la parte migliore dell'episodio, assieme allo scambio di battute tra un'altra coppia genitore-figlio, quella formata Joe (Jesse L. Martin) e Wally.
Nonostante i toni siano spesso più leggeri e solari rispetto a quelli di Arrow, è innegabile come le prove attoriali dei vari interpreti - in particolar modo quelli adulti - riescano a infondere a The Flash un senso di umanità e naturalezza in grado di far risplendere anche puntate non eccelse come questa. Merito anche di un casting azzeccato per ogni ruolo, che in questa stagione ci sta regalando un Tom Felton in stato di grazia come non lo rivedevamo dai tempi di Harry Potter. Il suo personaggio appare per ora il più enigmatico di tutti, una figura che non siamo ancora riusciti a inquadrare fino in fondo. Sarà lui l'uomo dietro l'identità di Alchemy o il suo arco narrativo sarà più simile a quello avuto dall'Eddie Thawne di Rick Cosnett nella prima stagione?