The Flash 3x02, "Paradox": la recensione

La nostra recensione del secondo episodio della terza stagione di The Flash, intitolato “Paradox”

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Spoiler Alert
Più solida e convincente della season premiere di settimana scorsa, Paradox ci ha mostrato le ripercussioni sui vari personaggi derivate dall'ultimo viaggio nel tempo di Barry (Grant Gustin), ripercussioni che hanno riguardato non solo l'universo narrativo di The Flash ma l'intero Arrowverse. Nel sequenza iniziale ambientata a Star City abbiamo infatti scoperto che in questa nuova linea temporale Diggle non ha più una figlia di nome Sara bensì un figlio di nome John Diggle Jr., un simpatico easter egg legato alla figura di Connor Hawke, l'erede di Green Arrow comparso nel sesto episodio della prima stagione di Legends of Tomorrow.

Molti di più sono stati invece i cambiamenti che hanno riguardato i membri del team Flash, alcuni dei quali capaci di aprire interessanti scenari per il futuro dello show. Il più importante di tutti è stato sicuramente vedere Caitlin (Danielle Panabaker) iniziare a sviluppare i poteri di Killer Frost, un regalo ai fan che tanto avevano apprezzato la glaciale villain nella scorsa stagione. Poi la morte di Dante, che ha costretto Cisco (Carlos Valdes) alla terapia di gruppo e lo ha allontanato da Barry, e l'astio tra Iris(Candice Patton) e suo padre Joe (Jesse L. Martin), dovuto alla menzogne che quest'ultimo ha per anni raccontato alla ragazza su sua madre. Due situazioni, queste, che gli autori hanno voluto riportare alla normalità in modo brusco e frettoloso, negandogli l'approfondimento necessario a sviluppare e comprendere le motivazioni dietro ai gesti dei vari personaggi e andando a ripetere l'errore già commesso la scorsa settima con Flashpoint.

"Più solida e convincente della season premiere di settimana scorsa, Paradox ci ha mostrato le ripercussioni sui vari personaggi derivate dall'ultimo viaggio nel tempo di Barry

Discorso fortunatamente diverso è stato fatto con Julian Albert (Tom Felton), il nuovo collega di Barry alla scientifica, una figura che è stata introdotta nel modo giusto e da cui è lecito aspettarsi grandi cose. L'antagonista sul lavoro del giovane Allen potrebbe essere in qualche modo collegato al misterioso Alchemy, il villain mascherato in grado di far emergere il "vero potenziale" delle persone attraverso l'utilizzo di una pietra filosofale, di cui abbiamo avuto un primo assaggio proprio in questa puntata. Con la precoce uscita di scena del Rival (Todd Lasance) di questa linea temporale, potrebbe essere proprio Julian una delle prossime vittime dello spietato alchimista, anche se qualche euro noi lo puntiamo anche su Wally West (Keiynan Lonsdale).

Un'altra buona notizia è che, al contrario di quelli visti in Flashpoint, tutti questi cambiamenti a quanto pare saranno permanenti. È questo ciò che è emerso dal breve scambio di battute che Barry ha avuto a metà episodio con Jay Garrick (John Wesley Shipp), stabilitosi nel 1998 e ora nelle vesti di mentore del Velocista Scarlatto. Un dialogo in cui il ragazzo ha finalmente aperto gli occhi su i pericoli derivati dal suo continuo abusare dei viaggi nel tempo e ha compreso che, se vuole davvero essere un eroe e un esempio per gli altri, deve imparare a far tesoro dei propri sbagli e accettarne le conseguenze. Un insegnamento che dovrebbe porre fine alle continue riscritture della trama viste finora, divertenti e simpatiche sotto l'aspetto ludico ma alla lunga stancanti e ripetitive.

Nonostante i repentini cambi di statu quo, Paradox si è rivelato essere un episodio migliore della sua prima parte, con qualche buono spunto narrativo e una positiva maturazione  - speriamo, questa volta, duratura - del personaggio di Barry Allen.

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