The Final Station, la recensione
Un treno corre solitario in un mondo morente, un pugno di uomini cerca di sopravvivere: la recensione di The Final Station
È con questo ridondante senso d’angoscia che The Final Station, action game a scorrimento laterale, ci accoglie nel suo universo distopico, catapultandoci in una realtà ben diversa rispetto a quanto avremmo mai potuto immaginare. Il mondo è infatti infestato da temibili e orrende creature non meglio identificate, pronte a smembrare ogni individuo gli si presenti davanti. I pochi superstiti umani hanno trovato rifugio in alcuni vault di fortuna, ma nessun luogo è realmente sicuro. Il destino dell’umanità è affidato ad un coraggioso macchinista che dovrà consegnare all’esercito le parti mancanti di un progetto segreto, potenzialmente in grado di porre fine a questo sterminio di massa.
Un compito tutt’altro che facile per un semplice civile, che dovrà servirsi di un treno malmesso per attraversare il Paese e rispettare gli ordini dei generali. Il nostro eroe dovrà inoltre fermarsi ad ogni stazione per recuperare un codice, necessario a superare il blocco ferroviario e proseguire verso la prossima città. Questi numeri, ovviamente, non saranno facilmente rintracciabili, bensì nascosti in edifici dismessi o, ancora, in improbabili sotterranei, ricolmi di terrificanti creature pronte ad attaccarci non appena verremo individuati. Il protagonista potrà però contare su armi di fortuna scovate tra i detriti o in alcuni scaffali incustoditi, ma le munizioni a nostra disposizione saranno alquanto limitate. Dovremo perciò ingegnarci, utilizzando i più disparati oggetti presenti nello scenario per tenere a bada gli orribili mostri, in grado di annientarci a mani nude. Ecco che poltrone, scatole e cartoni diverranno delle efficaci armi da scagliare contro gli zombie, permettendoci di guadagnare tempo e fuggire alla ricerca di nuove munizioni. Tuttavia, questa strategia si rivelerà spesso un’arma a doppio taglio, perché finiremo con l’attirare verso di noi un maggior numero di nemici, che ci seguiranno come se fossero la nostra ombra.
"The Final Station ci pone di fronte all’inevitabile"[caption id="attachment_160964" align="aligncenter" width="600"] The Final Station - screenshot[/caption]
The Final Station ci pone di fronte all’inevitabile. Il gioco può essere completato in circa cinque ore ed offre un’interessante disamina della psiche umana. La fine sta arrivando, la morte è ormai inevitabile, ma il nostro primordiale istinto di sopravvivenza rifiuta in ogni modo di accogliere questa tesi, cercando di far fronte ad un destino segnato. I pochi superstiti discorrono del più e del meno, ma il truce spettacolo che si pone dinanzi ai nostri occhi non fa altro che confermare quanto temuto: corpi senza vita, dilaniati dai mostri, edifici distrutti e nemici in ogni dove indicano che siamo ormai ad un passo dalla morte. The Final Station affronta un tema decisamente controverso, ma lo fa con una maestria tale da rientrare di diritto tra i titoli da avere di questo 2016.