The Final Station, la recensione

Un treno corre solitario in un mondo morente, un pugno di uomini cerca di sopravvivere: la recensione di The Final Station

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Il mondo sta cadendo a pezzi. Sono alla guida di un treno fatiscente, devo svolgere il mio dovere, devo rispettare gli ordini dei generali e portare il carico a destinazione, questa è la nostra ultima possibilità, altrimenti la civiltà cesserà di esistere. Ma non posso certo lasciar morire dei poveri innocenti, cercherò di salvarli, offrirò loro del cibo ed un posto sicuro sul mio treno. Dannazione, le loro ferite sono profonde, non ho garze a sufficienza, queste povere anime stanno crepando sotto al mio sguardo… Ormai rimangono solo i loro resti.

È con questo ridondante senso d’angoscia che The Final Station, action game a scorrimento laterale, ci accoglie nel suo universo distopico, catapultandoci in una realtà ben diversa rispetto a quanto avremmo mai potuto immaginare. Il mondo è infatti infestato da temibili e orrende creature non meglio identificate, pronte a smembrare ogni individuo gli si presenti davanti. I pochi superstiti umani hanno trovato rifugio in alcuni vault di fortuna, ma nessun luogo è realmente sicuro. Il destino dell’umanità è affidato ad un coraggioso macchinista che dovrà consegnare all’esercito le parti mancanti di un progetto segreto, potenzialmente in grado di porre fine a questo sterminio di massa.

[caption id="attachment_160963" align="aligncenter" width="600"]The Final Station screenshot The Final Station - screenshot[/caption]

Un compito tutt’altro che facile per un semplice civile, che dovrà servirsi di un treno malmesso per attraversare il Paese e rispettare gli ordini dei generali. Il nostro eroe dovrà inoltre fermarsi ad ogni stazione per recuperare un codice, necessario a superare il blocco ferroviario e proseguire verso la prossima città. Questi numeri, ovviamente, non saranno facilmente rintracciabili, bensì nascosti in edifici dismessi o, ancora, in improbabili sotterranei, ricolmi di terrificanti creature pronte ad attaccarci non appena verremo individuati. Il protagonista potrà però contare su armi di fortuna scovate tra i detriti o in alcuni scaffali incustoditi, ma le munizioni a nostra disposizione saranno alquanto limitate. Dovremo perciò ingegnarci, utilizzando i più disparati oggetti presenti nello scenario per tenere a bada gli orribili mostri, in grado di annientarci a mani nude. Ecco che poltrone, scatole e cartoni diverranno delle efficaci armi da scagliare contro gli zombie, permettendoci di guadagnare tempo e fuggire alla ricerca di nuove munizioni. Tuttavia, questa strategia si rivelerà spesso un’arma a doppio taglio, perché finiremo con l’attirare verso di noi un maggior numero di nemici, che ci seguiranno come se fossero la nostra ombra.

"The Final Station ci pone di fronte all’inevitabile"

Durante la nostra esplorazione potremo imbatterci in gruppi di civili in preda al panico o, peggio ancora, gravemente feriti. Potremo perciò decidere di offrire loro un posto sul nostro treno, cercando di strapparli ad una morte certa. In alcuni casi però, non avremo a disposizione un quantitativo sufficiente di risorse per curare ciascuno di essi, e vedremo perire sotto ai nostri occhi alcune povere anime. Il nostro treno dovrà inoltre essere tenuto costantemente sotto controllo: i guasti saranno piuttosto frequenti ed il benché minimo errore ci condannerà ad una morte certa. La storia, frammentata, ci verrà narrata principalmente attraverso annotazioni e stralci di chat presenti su computer ormai abbandonati. Ogni nuovo pezzo ci aiuterà a comprendere quanto stia realmente accadendo, turbando non poco i nostri animi. Il team di sviluppo russo Do My Best ha sapientemente trasposto uno scenario tipicamente apocalittico in salsa 2D, accompagnando l’azione con suggestive musiche ambientali, in grado di aumentare la tensione del giocatore nei momenti più concitati del gioco.

[caption id="attachment_160964" align="aligncenter" width="600"]The Final Station screenshot The Final Station - screenshot[/caption]

The Final Station ci pone di fronte all’inevitabile. Il gioco può essere completato in circa cinque ore ed offre un’interessante disamina della psiche umana. La fine sta arrivando, la morte è ormai inevitabile, ma il nostro primordiale istinto di sopravvivenza rifiuta in ogni modo di accogliere questa tesi, cercando di far fronte ad un destino segnato. I pochi superstiti discorrono del più e del meno, ma il truce spettacolo che si pone dinanzi ai nostri occhi non fa altro che confermare quanto temuto: corpi senza vita, dilaniati dai mostri, edifici distrutti e nemici in ogni dove indicano che siamo ormai ad un passo dalla morte. The Final Station affronta un tema decisamente controverso, ma lo fa con una maestria tale da rientrare di diritto tra i titoli da avere di questo 2016.

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