The Ferragnez, la recensione dei primi 5 episodi
Il reality sulla vita di Chiara Ferragni e Fedez è una celebrazione dell'ordinarietà in una cornice eccezionale, Sandra e Raimondo più che Kanye e Kim
The Ferragnez è la storia di Chiara Ferragni e Fedez che lottano per non essere trasformati in personaggi dalla televisione.
I reality familiari vivono della riduzione di persone a personaggi. Avevano cominciato gli Osbourne ad intendere la home invasion della televisione (che è anche invasione nella routine di “trame” appoggiate nelle loro vite, utili a dare forma alle puntate) come una maniera per mettere in scena lo spettacolo della vita familiare in cui ogni membro è un personaggio più che una persona, cioè ognuno è disegnato (dal montaggio o dagli eventi) per aderire ad un archetipo narrativo. La madre premurosa, il padre bacucco, i figli ribelli, i nonni dal gran cuore, gli aiutanti fedeli, gli amici invidiosi… È quello che fa la televisione a chiunque ci entri: ingrassa il fisico e riduce la personalità ai suoi tratti più salienti.
I Ferragnez resistono. L’altra grande famiglia dei reality, quella punto di riferimento, sono i Kardashian che con i Ferragnez condividono la professione (nella musica lui, influencer lei, entrambi anche imprenditori) e soprattutto il fascino attrattivo della vita al massimo livello, dai jet privati, ai resort estivi, i regali costosissimi, alle auto sportive. Ed è proprio rispetto a quel modello di reality che quello di Chiara Ferragni e Fedez invece cerca di mantenere una forma di normalità. Certo questo avviene senza dimenticare che c’è una cornice tematica e autoriale, perché le singole puntate (5 quelle messe online da Prime Video al momento) vivono tutte di una trama, cioè hanno un tema e raccontano un evento preciso mentre portano avanti una storia più grande: Fedez parteciperà a Sanremo, in un momento di grande ansia professionale; Chiara partorirà, in un momento di grande ansia personale. Tuttavia l’espediente perfetto da reality delle sedute di terapia di coppia come filo rosso narrante, aiuta a mettere tutto su uno strano e paradossale piano di normalità.
Se accoppiato con il documentario Chiara Ferragni - Unposted (prodotto dalla stessa Ferragni) in cui lei metteva un punto fermo alla narrazione su di sé, raccontandosi come una donna nell’imprenditoria che si è fatta strada attraverso sia le difficoltà dei giovani, sia quelle delle donne, questa serie punta molto di più sul lato della vicinanza a tutti. Chiara Ferragni sembra sempre che stia lanciando un’impresa, sembra incerta e agli inizi di un business, contenta di piccoli trionfi o del lancio di una linea di quaderni, quando sappiamo che c’è tantissimo di più. Quando si parla di lavoro non è mai per i post sponsorizzati o le consulenze di comunicazione (ma vediamo una riunione della società di consulenza di Fedez), sempre per piccole cose, per sfizi e soddisfazioni. Non è mai per i settori in cui è un gigante che schiaccia la concorrenza ma per quelli in cui sembra svantaggiata e in rincorsa di una grandezza che forse arriverà. Lei è sempre l’underdog.
Assodato questo, cioè assodata l’immagine che viene scelto di veicolare, The Ferragnez, come spesso capita alla nazionalizzazione di questo tipo di format stranieri, è molto migliore degli altri modelli citati. È più asciutto, è raccontato decisamente meglio, montato meglio e “scritto” meglio. Nel suo genere è uno splendore. E loro due in modi estremamente originali fanno lo stesso lavoro del reality familiare ante litteram della tv italiana, Casa Vianello, versione romanzata di una coppia che aveva i nomi dei protagonisti ma ne era in realtà la loro riduzione a personaggi (l’uomo insoddisfatto del matrimonio sempre in cerca di avventure, la donna responsabile, sveglia ma anche piena di colpi di testa). Come Sandra e Raimondo anche Fedez e Chiara Ferragni si mettono in scena come la coppia per eccellenza, solo in un contesto lanciato nella modernità invece che ancorato nella tradizione.
Vianello e Mondaini vivevano in interni altoborghesi con personale di servitù in livrea (e ruolo comico) ma interagivano come tutti immaginavano interagissero le altre famiglie italiane. I Ferragnez pure esibiscono la ricchezza nel contesto ma mai nelle azioni, una famiglia italiana in separazione dei beni, con un figlio tra le gambe e un’altra in arrivo, piena di amici e tante cose da fare, ma anche diversità e pseudo-problemi di coppia da affrontare piangendo e confessando amore reciproco. E funziona. Il paradosso è che non è difficile rivedersi nelle dinamiche di questa coppia ricchissima che fa una vita ricchissima, perché il montaggio si sforza sempre di sottrarre i personaggi alla ricchezza. Sembra non le abbiano comprate loro quelle case, non le abbiano organizzate loro quelle feste, non li abbiano pagati loro gli abiti le auto e gli assistenti.
Questo in definitiva stupisce: The Ferragnez non li celebra come persone il cui successo economico è la misura della propria eccezionalità, ma come coppia che tiene duro per rimanere normale in un contesto, quello sì, eccezionale.