The Fall 3x05, "Wounds of Deadly Hate": la recensione
Ecco la nostra recensione della quinta e penultima puntata della terza stagione di The Fall, in cui i dettagli agghiaccianti dell'infanzia di Spector vengono finalmente a galla
In Wounds of Deadly Hate, nuovi spunti di riflessione vengono posti sulla tavolata di The Fall, fatto insolito se si tiene conto dell'imminente fine della serie. Gli spettri vaghi del passato di Paul prendono finalmente forma, sia attraverso la rievocazione del suicidio della madre, attuata da Paul nel dialogo con lo psichiatra Augustus Larson, sia attraverso la già citata testimonianza di Alvarez. Va elogiata la straordinaria performance di Jamie Dornan, che tocca in questo episodio uno dei suoi massimi vertici interpretativi, in un sapiente gioco di micromimica che restituisce appieno le sfumature più tragiche dell'infanzia di Paul/Peter. In questo senso, The Fall si riconferma una grande riflessione sulla relatività della colpa: persino dopo aver compreso che Paul ha sempre saputo di essere colpevole e che la sua perdita di memoria era, con tutta probabilità, pianificata a tavolino, non possiamo rimuovere il ricordo dei traumi da lui vissuti in tenera età; traumi che, senza dubbio, hanno contribuito in modo sostanziale alla creazione del mostro che si è macchiato del sangue di tante vittime innocenti.