The Fall 3x04, "The Hell Within Him": la recensione

Ecco la nostra recensione del quarto episodio della terza e ultima stagione di The Fall, in cui entriamo nelle tenebre della mente di Spector

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Dal punto di vista della coerenza rispetto alla vicenda narrata, The Hell Within Him è uno dei titoli più calzanti che The Fall possa vantare finora. Eccezion fatta per un'iniziale incursione negli oscuri meandri del subconscio di Stella Gibson, la puntata si delinea infatti sin da subito come un viaggio tortuoso negli anfratti della psiche di Paul Spector, attraverso tappe che toccano i quaderni dell'uomo, sovraffollati di disegni inquietanti e poemi altrettanto cupi, e la tragica testimonianza di Rose Stagg, a oggi uno dei momenti più intensi della serie creata da Allan Cubitt.

A dispetto della maschera investigativa che tuttora indossa, The Fall si è ormai tramutata in tutto e per tutto in una sottile analisi di psicologie, volta più a mostrare le conseguenze emotive delle azioni di Paul piuttosto che ad analizzare i cavilli cui i legali dell'uomo potrebbero aggrapparsi per evitargli - o diminuirgli - la pena. È infatti quella la parte più debole di The Hell Within Him, anche a causa dell'estrema solidità del versante più sentimentale e drammatico della puntata, a partire dal tentativo di suicidio di Sally-Ann assieme ai due figli, passando per l'abbraccio tra la piccola Olivia - sopravvissuta all'omicidio della madre e con un padre accusato di essere un assassino seriale - e Stella, approdando alla già citata dichiarazione di Rose di fronte alla detective.

Parallelamente, osserviamo anche la disgregazione psichica di Jim Burns, assai provato da quanto accaduto a Sally-Ann e ai bambini, nonché all'ennesimo tentativo, da parte di Katie Benedetto, di entrare in comunicazione con l'amato Paul. Come notato giustamente da Stella, la reclusione di Paul in ospedale - e, in seguito, nella clinica psichiatrica in cui verrà osservato dal dottor Larson - non gli impedisce di avvelenare ancora, seppur in modo indiretto, le menti di chi gli ha orbitato e gli orbita attorno. Esempio lampante di quanto l'influsso di Spector sia lungi dall'essersi dissolto è l'infermiera Kiera, succube di quelle che sembrano essere le ennesime menzogne manipolatrici dell'uomo, atte a farlo sembrare del tutto inconsapevole delle atrocità commesse negli ultimi sei anni.

Con soli due episodi rimasti prima della conclusione di The Fall, molti dubbi restano ancora aperti, e viene da chiedersi quante linee narrative verranno lasciate insolute. La speranza è, comunque, che almeno le domande principali trovino risposta definitiva e, tra tutte, un dubbio solo torreggia: riuscirà Paul Spector a sfuggire alle morse della giustizia grazie alla propria capacità manipolatrice (o alla sua provvidenziale amnesia, per chi volesse crederci)?

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