The Fall 3x02, "His Troubled Thoughts": la recensione

Ecco la nostra recensione del secondo episodio della terza stagione di The Fall, intitolato His Troubled Thoughts, che prospetta nuovi guai per Stella e il suo team

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Spoiler Alert
Non c'è mai fine al peggio, viene da dire vedendo His Troubled Thoughts, secondo episodio della terza e conclusiva stagione di The Fall. Se l'arresto di Paul Spector (Jamie Dornan) e il ritrovamento di Rose Stagg (Valene Kane) viva e vegeta sembravano, in un primo momento, poter prospettare un lieto fine alla serie targata BBC, la sparatoria che ha concluso la seconda stagione ha dato una sferzata di cupo pessimismo alla serie, instillando nello spettatore il sospetto che i guai, per la bella sovrintendente Stella Gibson (Gillian Anderson) e la sua squadra, siano ben lungi dall'esser terminati.

Se, da un lato, la squilibrata adolescente Katie (Aisling Franciosi) sfoga la propria disperazione per il ferimento di Paul contro l'ex amica Daisy, dall'altro Sally-Ann Spector (Bronagh Waugh) deve spiegare alla propria figlioletta la difficile situazione in cui il padre si è infilato, oltre a dover fronteggiare la scoperta dell'apparente amnesia parziale del marito. Il dubbio resta: davvero Paul crede di essersi svegliato nel 2006? Non si tratta, piuttosto, dell'ennesima messinscena di uno psicopatico fin troppo scaltro?

Il clima d'incertezza non si limita certo alla perdita di memoria di Paul, ma va ad avvolgere anche Stella e il suo team, sotto i riflettori per l'opinabile gestione di alcune operazioni interne alle indagini su Spector; e la tensione, possiamo dirlo con certezza, è destinata a salire, stando al coinvolgimento dell'avvocato Sean Healy (Aidan McArdle), incaricato della difesa legale di Spector. A dispetto di numerose prove indiziarie, il timore che una qualsivoglia lacuna o disattenzione da parte delle forze di polizia possa condurre a una clamorosa scagionatura del pluriomicida.

E dire che, osservando l'angosciante scena conclusiva dell'episodio, il ritrovamento degli appunti di Spector sembra aprire il sipario su altri omicidi commessi dall'uomo in passato, ammantando di meritato mistero una terza stagione che, per il momento, aveva attinto a piene mani più dal genere drammatico che non da quello strettamente investigativo. Ma, di fronte a un prodotto come The Fall, ogni etichettatura appare limitante e ingiusta, trattandosi di un'opera che, da sempre, ha saputo miscelare il brivido del giallo a una sensibile, mai approssimativa indagine psicologica sui propri protagonisti.

Non fa eccezione His Troubled Thoughts, ennesimo gradino in una scala discendente verso l'abisso del dubbio e della disperazione. Per quanto possa suonare paradossale, l'impatto che questa doppietta di episodi ha sullo spettatore è persino più angosciante di quello delle puntate più sanguinose e adrenaliniche che la serie BBC ci ha regalato in passato: questo a riprova della capacità costante e immutata di coinvolgere e turbare grazie alla sottigliezza di una sceneggiatura minimale, piuttosto che a scene rocambolesche poco in linea con la sobria raffinatezza che costituisce l'essenza più autentica di The Fall.

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