The Falcon and the Winter Soldier 1x06: la recensione
The Falcon and the Winter Soldier si chiude con un episodio prevedibile, ma che rinforza i temi della stagione: recensione 1x06
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Il Marvel Cinematic Universe è l'universo condiviso che "vanta innumerevoli tentativi di imitazione", ma che rimane sempre lì, come punto di riferimento inarrivabile. E ci sono tanti motivi dietro questo primato, ma uno di quelli di cui si parla sempre poco è il buon senso. Cioè quella capacità di sapere cosa raccontare, ma anche come e quando farlo. Spesso, in senso negativo, si dice che l'universo Marvel è una macchina. Può darsi, ma è una macchina intelligente, che sa dosare necessità e ambizioni e che, soprattutto, dà sempre l'idea di essere manovrata da persone che capiscono il mondo in cui vivono. Non è poco, non è scontato, e The Falcon and the Winter Soldier ne è l'ennesimo esempio.
Attacco che naturalmente viene sventato. Sam abbraccia finalmente l'identità di Captain America a lungo rifiutata, Karli muore vittima delle proprie ossessioni, Sharon riesce a cavarsela senza veder svelato il proprio segreto, John partecipa, ma troverà un senso altrove, Bucky dà una mano (o un braccio). Quindi? Di cosa parlava The Falcon and the Winter Soldier? Difficile sintetizzarlo in una frase, ma potremmo dire che questa è stata una serie sulla difficoltà di trovare il proprio posto in un mondo a pezzi e conflittuale. Esiste la parte dei costruttori (di pace e di ponti) e la parte dei distruttori arrabbiati. Karli Morgenthau, John Walker e Isaiah Bradley sono all'apparenza tre personaggi lontanissimi tra di loro per esperienze e desideri. E invece incarnano tutte le sfumature della rabbia e del dubbio che vivono dentro Sam Wilson.
E nel farlo parla di noi. C'è sempre non voluto il dramma della pandemia dietro l'idea di un mondo che fatica a ripartire dopo una tragedia collettiva, ma anche le tensioni razziali negli Stati Uniti e gli episodi di violenza della polizia. The Falcon and the Winter Soldier, serie ambiziosa, fatica a trovare una sintesi tra tutto questo. Magari non ci riesce del tutto e cade in alcune semplificazioni e banalità. Il fatto che Sam Wilson non abbia una certa sicurezza economica è una forzatura, e il lungo monologo finale dell'episodio può apparire troppo costruito. Qui poi la puntata costruisce un piccolo momento di riscatto per John Walker, che lascia andare lo scudo per salvare delle persone. Può sembrare una contraddizione, ma la natura stessa di Walker è contraddittoria, e in ogni caso il personaggio tornerà come US Agent.
The Falcon and the Winter Soldier è migliorato molto nella seconda metà di stagione, forte di temi sempre chiari e al centro e di alcune interpretazioni meritevoli. Da sottolineare sicuramente Wyatt Russell e Daniel Bruhl nelle loro prove. La grande scommessa era raccontare – e, diciamolo chiaramente, "farci accettare" – Sam Wilson come Captain America. Era impossibile impegnarsi di più da questo punto di vista, ma la sfida per il personaggio è appena iniziata.
Vi ricordiamo che tutte le informazioni sullo show sono disponibili nella nostra scheda.