The Expanse (quinta stagione): la recensione

The Expanse, con la sua quinta stagione, si conferma come una delle serie sci-fi più interessanti e coinvolgenti realizzate negli ultimi anni

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Spoiler Alert
La recensione della quinta stagione di The Expanse

The Expanse ha concluso la sua quinta stagione gettando le basi per quello che sarà, almeno per ora, l'ultimo capitolo televisivo della saga ideata dagli scrittori Daniel Abraham e Ty Franck, usando il nome d'arte James S.A. Corey.
La serie prodotta da Amazon Studios, nonostante la frammentazione della storia necessaria a seguire tutti i membri dell'equipaggio della Rocinante divisi e impegnati in situazioni ben equilibrate tra le conseguenze a livello personale e quello legato al destino dell'intero universo, risulta una strruttura narrativa solida grazie allo showrunner Naren Shankar che ha compiuto un ottimo lavoro nel gestire i tanti tasselli della storia senza sacrificare un'evoluzione realistica ed emozionante dei singoli personaggi e al tempo stesso non dimenticare l'importanza delle spettacolari sequenze d'azione ambientate nello spazio.

Uno dei punti deboli delle dieci puntate è legato al fatto che, dopo le prime stagioni in cui si poteva considerare il protagonista, Holden (Steven Strait) è rimasto in questa occasione un po' in disparte, situazione che non permette nemmeno di sviluppare in modo soddisfacente le sue interazioni con Bull e Monica, i personaggi interpretati da José Zúñiga e Anna Hopkins, rendendo le dinamiche a bordo della Rocinante un po' forzate e poco soddisfacenti. Il nuovo ruolo da leader di Holden emerge così solo brevemente, pur potendo contare su alcune spettacolari sequenze d'azione.
Naomi (Dominique Tipper) decide inoltre di allontanarsi da lui per provare a salvare suo figlio Filip (Jasai Chase Owens), cresciuto sotto l'influenza del padre Marco Inaros (Keon Alexander). Il suo tentativo la porta a riavvicinarsi a persone legate al proprio passato e, soprattutto, a cercare di ristabilire un legame con il ragazzo, situazione che ha delle conseguenze drammatiche che hanno messo a dura prova l'attrice. Tipper è stata così molto brava nell'affrontare le difficoltà emotive e fisiche del suo personaggio, in particolare nella seconda metà della stagione.
Keon Alexander, nonostante in più momenti appaia leggermente forzato nella sua interpretazione, convince con la sua costruzione di Marco Inaros come un leader carismatico e che cerca di mantenere il controllo su chi lo circonda usando anche la violenza e mantenendo un approccio glaciale persino quando si tratta di punire la donna che ha amato in passato o relazionarsi con il figlio. Le interazioni tra Marco e Filip sono particolarmente interessanti considerando che il giovane inizia a mettere in dubbio gli insegnamenti e le azioni del padre e Owens è particolarmente bravo nel dare spazio ai momenti di incertezza del ragazzo, diviso tra le sue emozioni e le regole che ha sempre seguito.

La parte della stagione dedicata a Marco è inoltre legata alla storia di Drummer, una delle presenze più interessanti emerse nelle ultime stagioni dello show grazie alla bravura di Cara Gee che propone un personaggio femminile determinato di cui si mostra in modo intelligente anche il lato più vulnerabile, proponendo così una figura da leader non idealizzata, un po' come accade con Avasarala. Il personaggio affidato alla sempre carismatica Shohreh Aghdashloo viene messo alla prova, in questa stagione, con perdite professionali e personali che, nonostante lo spazio limitato nel corso delle puntate, contribuiscono a rendere Chrisjen una figura chiave negli intrighi politici che, nel season finale, permette di riflettere sul diverso approccio ai conflitti che contraddistingue i sostenitori di Marco e la filosofia alla base delle scelte di Avasarala, elemento di cui sarà interessante seguire l'evoluzione nell'ultima stagione.

Uno degli elementi maggiormente apprezzabili delle nuove 10 puntate disponibili su Prime Video è quello rappresentato dalla storia di Amos, interpretato senza alcuna sbavatura da Wes Chatham: il suo ritorno sulla Terra dopo la morte della madre Lydia - perdita che lo porta a conoscere il fidanzato della donna, Charles, decidendo quindi di entrare in azione pur di assicurargli un futuro - porta in primo piano il lato più "umano" e meno fisico del personaggio. L'avventura che vive con Clarissa (Nadine Nicole) è inoltre un mix perfetto di azione, divertimento, adrenalina e contenuti sociali, formula da sempre alla base del successo della saga di The Expanse. Dopo quattro stagioni in cui risultava fin troppe volte in ombra, è stato un vero piacere assistere a una storia più significativa e consistente con al centro Amos, fino alla brillante interazione sul finale con Holden.

La quinta stagione di The Expanse ha inoltre regalato delle scene convincenti con protagonisti Alex e Bobbie (Frankie Adams) a bordo della Razorback, tuttavia dispiace dover ammettere, che l'uscita di scena del personaggio interpretato da Cas Anvar (escluso dalla produzione dell'ultima stagione dopo numerose accuse di molestie sessuali) non è stata gestita nel migliore dei modi. La scelta di far uscire definitivamente il personaggio è assolutamente comprensibile a livello pratico e narrativo, tuttavia l'ultima apparizione di Alex è stata inserita in un momento già all'insegna della tensione emotiva legata alla storia di Naomi, smorzando così l'impatto di quell'elemento della storia e privando i fan di un addio soddisfacente al personaggio. La decisione degli autori di compiere un breve salto temporale dopo fotogramma in cui si svela quanto accaduto al pilota appare piuttosto forzato e lo spazio davvero limitato dato alle reazioni dell'equipaggio della Rocinante al lutto subito non contribuisce a sostenere quell'importante momento del racconto.

The Expanse riesce comunque a confermarsi come uno dei progetti sci-fi di maggior valore proposti sul piccolo schermo grazie alla grande cura con cui lavorano gli autori, il cast e i registi. Visivamente la serie è in grado di conquistare con location scelte in modo sapiente per rappresentare i pianeti, scenografie ricche di dettagli, costumi disegnati con intelligenza e momenti ambientati nello spazio, in assenza di gravità o durante scontri tra varie navi e persino fughe da edifici crollati, convincenti anche dal punto di vista scientifico e tecnologico.
La colonna sonora di Clinton Shorter riesce inoltre a enfatizzare il crescendo di emozioni e tensione senza mai risultare invadente, sottolineando con bravura i momenti più importanti del racconto.
Nonostante un finale un po' "rovinato" dal brusco addio ad Alex, la saga sci-fi prodotta da Amazon Studios rimane uno dei titoli da non perdere sulle piattaforme di streaming e la fine del quinto capitolo della storia fa salire le aspettative nei confronti di una stagione finale che si preannuncia davvero interessante.

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