The Exorcist 2x10, "Unworthy" [finale di stagione]: la recensione

Chiude in bellezza The Exorcist, con un episodio che apre la porta a una terza stagione che temiamo possa non arrivare mai

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Spoiler Alert
"Tomas!" Con questa parola, mormorata da un agghiacciato Marcus (Ben Daniels) finalmente in comunicazione col Dio che gli si era negato per tanto tempo, si chiude la seconda stagione di The Exorcist, con uno degli episodi migliori che la serie Fox ci abbia donato finora. Non era per niente facile concludere degnamente una stagione tanto ardita nel distaccarsi dalla precedente quanto internamente varia nel ritmo e nell'intreccio delle diverse storyline.

Va detto subito che, per quanto concerne la vicenda di Andy (John Cho), i nostri pronostici della scorsa settimana si sono rivelati esatti; ciò non intacca, tuttavia, la mirabile gestione narrativa dell'episodio, che ci sorprende non in virtù di ciò che avviene, bensì di come avviene. Una scelta, questa, che distacca The Exorcist da buona parte della letteratura filmica e televisiva dell'orrore, che punta spesso al plot twist a tutti i costi ponendo in secondo piano la ricerca di sorpresa interna all'azione, che derivi dalla messinscena inusuale di situazioni, perché no, anche familiari.

Già da diversi episodi avevamo iniziato a chiederci se i ragazzi avrebbero potuto trovare una nuova dimora condivisa sotto l'ala protettrice di Rose (Li Jun Li); pur avendolo ampiamente previsto, osservare Truck (Cyrus Arnold) uscire dall'istituto psichiatrico per approdare nella casa in cui lo aspettano, festosi, i suoi fratelli adottivi Verity (Brianna Hildebrand), Shelby (Alex Barima), Caleb (Hunter Dillon) e Harper (Beatrice Kitsos) scalda il cuore con una semplicità disarmante. È nel loro abbraccio che ravvisiamo concretamente l'importanza del sacrificio di Andy, più che nella salvezza di eventuali future prede del demone provvidenzialmente morto con lui.

Tuttavia, sebbene non se ne possano vedere le effettive conseguenze, la morte di Andy corrisponde anche al cambio radicale di "politica" dei due esorcisti protagonisti: grazie anche all'intervento di Mouse (Zuleikha Robinson), Marcus realizza come il martirio del singolo sia preferibile all'olocausto di molti. In questo senso, il ricongiungimento di Tomas (Alfonso Herrera) e Mouse con Marcus diviene il crocevia da cui ripartire per decretare non solo il fato di Andy, ma soprattutto quello della serie stessa. La sovrapposizione tra figura salvifica e carnefice genera, in Marcus, una crisi apparentemente irreversibile, decretandone l'abbandono del "mestiere" in favore di un pensionamento solitario, mentre il suo giovane collega intraprende una nuova collaborazione con l'ex suora.

Seppur conscio di aver potenzialmente salvato centinaia di anime eliminando il demone che albergava dentro Andy, l'uomo sa di aver premuto il grilletto perché non disposto a sacrificare il sodale Tomas. Una debolezza umana, figlia di una apprendistato sfociato in una fraterna amicizia. Nulla di divino in tutto ciò, ma è proprio grazie a Tomas - secondo quanto suggerito nella scena di chiusura di Unworthy - che Marcus riapre il contatto diretto con Dio, in un dialogo a una voce sola che non lascia presagire nulla di buono per quanto concerne il futuro del sacerdote ispanico.

Ci sarà concesso di seguire questo futuro? Difficile dirlo. A oggi, i risultati conseguiti in termini di share da The Exorcist non sono stati certo entusiasmanti, e se già il rinnovo per una seconda stagione era parso un regalo inaspettato da parte di Fox, una terza tranche di puntate avrebbe quasi del miracoloso. La speranza è l'ultima a morire, e va dato atto alla serie di averci saputo tenere incollati fino al season finale a dispetto dei sopracitati momenti di prevedibilità; l'idea di non scoprire mai a cosa sia collegata l'ultima invocazione del nome di Tomas duole non poco, e testimonia la riuscita - se non in termini commerciali, almeno a livello di carica emotiva - di un'operazione di rilettura coraggiosa e degna d'essere ricordata, a prescindere dalla sua eventuale, prematura scomparsa; ci auguriamo quindi che il destino di Andy non sia prefigurazione di quello di The Exorcist.

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