The Exorcist 2x04, "One For Sorrow": la recensione

Nel nuovo episodio di The Exorcist, la storyline di Marcus e Tomas si ricongiunge a quella della casa famiglia mandata avanti da Andy

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Spoiler Alert
Dio solo lo sa. Le parole di Marcus Keane sono il fulcro del dilemma che assilla l'ex prete in One For Sorrow, quarto episodio della seconda stagione di The Exorcist. La storia dell'uomo, così come quella del suo partner/discepolo/rivale Tomas Ortega, si è finalmente ricollegata a quella della casa famiglia mandata avanti da Andy Kim, grazie all'incidente occorso alla piccola Harper nell'episodio della scorsa settimana.

Sebbene la puntata non presenti alcun significativo colpo di scena rispetto al ritmo a cui la serie Fox ci ha abituati, la raffinatezza con cui cesella con crescente precisione le psicologie dei protagonisti la fa assurgere a tassello fondamentale per la comprensione non solo evenemenziale, ma soprattutto emozionale della vicenda narrata. L'inatteso affiatamento tra Harper e Verity, assieme alla decisione di Grace di provare a uscire di casa vincendo le proprie fobie, sono boccate d'ossigeno in un contesto su cui avvertiamo pesare la cappa di un male oscuro, annidato nelle pieghe del fogliame, nelle venature del legno, nel sussurro del vento.

Il ritrovamento sulla costa dell'isola di un drago di mare nero, pesce che vive a profondità estreme, accresce il senso di aberrazione naturale già percepito nei passati episodi attraverso il feto deforme della pecora e il suicidio di massa degli uccelli sul muro della casa famiglia. A indagare sul bizzarro fenomeno è, ancora una volta, l'agente Peter (Christopher Cousins), che non nasconde il proprio subitaneo interesse nei confronti di Marcus; interesse per ora declinato dall'ex sacerdote, arroccato nella propria torre di autoimposta solitudine.

The Exorcist

A dispetto del delicato rifiuto della proposta di Peter, Marcus sembra ricercare il calore di un legame affettivo nella riconfermata fiducia che assicura a Tomas, in un dialogo che mette ben in luce i dubbi che annebbiano la mente di entrambi questi guerrieri. Il leone grigio, come l'indemoniata esorcista Dolores soprannomina Marcus dinnanzi a Padre Bennett, ammette di non sentir più da mesi la presenza di Dio dentro di sé; il suo giovane partner, dal canto suo, si dichiara estenuato dall'incursione dei demoni nella sua psiche, ma prontamente risponde alla crisi di fede dell'altro: quando anche la parola di Dio dovesse divenire arida alle sue orecchie, Tomas sarà lì per lui.

Alla riaffermata - per ora - amicizia tra Marcus e Tomas corrisponde la finalmente esplicitata attrazione tra Andy e Rose; poco sappiamo del personaggio dell'assistente sociale, ma lo scambio di battute tra i due ci racconta un legame di lunga data, un amore mancato per il pessimo tempismo di entrambi. Non sembra troppo tardi per recuperare i momenti perduti, ma l'orrorifica scoperta di Verity che chiude l'episodio ci porta a supporre che i due amanti ritrovatisi non avranno molto tempo da dedicare alle proprie effusioni.

Settimana dopo settimana, The Exorcist sta costruendo una propria estetica dell'orrore fatta di elementi derivativi, ma arrangiati in modo del tutto inedito; contrariamente a quanto visto nella prima stagione, il male ha qui una forma più sfuggente, indefinita, e il suo bersaglio non è ancora chiaro. Giunti alla quarta puntata, ci troviamo ancora a chiederci se sarà Verity, Caleb, Grace, Truck, il devoto Shelby o la nuova arrivata Harper a soffrire sulla propria pelle le pene che il marchio di Satana porta con sé. E quest'incertezza, assieme alla minuziosa cura dei dettagli più inquietanti, continua a tenerci incollati allo schermo con immutata attenzione.

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