The Exorcist 2x04, "One For Sorrow": la recensione
Nel nuovo episodio di The Exorcist, la storyline di Marcus e Tomas si ricongiunge a quella della casa famiglia mandata avanti da Andy
Sebbene la puntata non presenti alcun significativo colpo di scena rispetto al ritmo a cui la serie Fox ci ha abituati, la raffinatezza con cui cesella con crescente precisione le psicologie dei protagonisti la fa assurgere a tassello fondamentale per la comprensione non solo evenemenziale, ma soprattutto emozionale della vicenda narrata. L'inatteso affiatamento tra Harper e Verity, assieme alla decisione di Grace di provare a uscire di casa vincendo le proprie fobie, sono boccate d'ossigeno in un contesto su cui avvertiamo pesare la cappa di un male oscuro, annidato nelle pieghe del fogliame, nelle venature del legno, nel sussurro del vento.
A dispetto del delicato rifiuto della proposta di Peter, Marcus sembra ricercare il calore di un legame affettivo nella riconfermata fiducia che assicura a Tomas, in un dialogo che mette ben in luce i dubbi che annebbiano la mente di entrambi questi guerrieri. Il leone grigio, come l'indemoniata esorcista Dolores soprannomina Marcus dinnanzi a Padre Bennett, ammette di non sentir più da mesi la presenza di Dio dentro di sé; il suo giovane partner, dal canto suo, si dichiara estenuato dall'incursione dei demoni nella sua psiche, ma prontamente risponde alla crisi di fede dell'altro: quando anche la parola di Dio dovesse divenire arida alle sue orecchie, Tomas sarà lì per lui.
Settimana dopo settimana, The Exorcist sta costruendo una propria estetica dell'orrore fatta di elementi derivativi, ma arrangiati in modo del tutto inedito; contrariamente a quanto visto nella prima stagione, il male ha qui una forma più sfuggente, indefinita, e il suo bersaglio non è ancora chiaro. Giunti alla quarta puntata, ci troviamo ancora a chiederci se sarà Verity, Caleb, Grace, Truck, il devoto Shelby o la nuova arrivata Harper a soffrire sulla propria pelle le pene che il marchio di Satana porta con sé. E quest'incertezza, assieme alla minuziosa cura dei dettagli più inquietanti, continua a tenerci incollati allo schermo con immutata attenzione.