The Exorcist 2x02, "Safe as Houses": la recensione

The Exorcist torna con un episodio che innalza le aspettative rispetto alla complessità dei disegni del Maligno e del potenziale orrorifico della serie

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Spoiler Alert
Il sangue inizia a scorrere questa settimana in The Exorcist, che prosegue il suo cammino di questa seconda stagione con Safe as Houses; un titolo ingannevole, a fronte delle minacce che le tre distinte - per ora - storyline ci presentano nella serie Fox. La puntata si apre in Vaticano, col sopravvissuto Padre Bennett (Kurt Egyiawan) che lancia una grave accusa di assorbimento, fase irreversibile successiva alla mera possessione demoniaca, nei confronti dell'influente Cardinal Guillot (Torrey Hanson).

Dinnanzi a una ristretta commissione di alti prelati, quest'ultimo si fa beffe dell'accusatore, bevendo acqua santa e rimbalzando le insinuazioni, puntando il dito contro il capro espiatorio ideale a seguito dell'incidente mostrato nel finale di stagione: Marcus Keane (Ben Daniels). A poco o nulla vale la protezione del Cardinal Caro (Philip Craig) nei confronti di Bennett: tuttavia, prima di essere misteriosamente scortato dalle guardie svizzere verso un'ignota destinazione, l'influente uomo di chiesa fornisce al suo pupillo la foto di una donna che, egli dice, fa parte di coloro che ancora sono disposti a credere negli esorcismi e lottare contro le forze del Male.

La parentesi vaticana di The Exorcist ha il merito di rammentarci come i piani del Maligno s'intreccino con i complotti orditi nelle stanze del potere, sia esso mondano o spirituale; dietro il semplice meccanismo narrativo necessario a far proseguire la storia, la serie cela una visione della politica più che mai cupa e desolante, dove l'onestà del singolo individuo si contrappone - spesso invano - alla marcescenza del sistema che lo sovrasta.

Nel mentre, l'esorcismo di Cindy (Zibby Allen) da parte di Marcus e Tomas (Alfonso Herrera) si conclude con esito positivo, non prima che la donna abbia mietuto almeno due vittime tra il personale dell'ospedale in cui il marito Jordy (Warren Christie) l'ha fatta ricoverare al termine del primo episodio. Ancora una volta, nell'estremo tentativo di salvare l'anima di Cindy, Tomas affronta un faccia a faccia con il demonio, attraverso una connessione mentale che Marcus definisce piuttosto incosciente.

The Exorcist

Serpeggia, tra i due uomini di Dio, quella rivalità già accennata la scorsa settimana in Janus; non basta la conciliante rilassatezza della scena finale, che vede Tomas e Marcus diretti verso l'ignoto, cullati dalle note dell'autoradio, a riparare le crepe che minacciano il loro rapporto di amicizia e collaborazione. Non risulta azzardato ipotizzare che, nei prossimi episodi, l'invidia di Marcus verso l'eletto Tomas possa assumere contorni ben più inquietanti rispetto a quanto visto finora.

La situazione sull'isola in cui Andrew (John Cho) porta avanti la sua casa famiglia non è delle migliori: a seguito dell'incidente di cui Caleb (Hunter Dillon) è stato protagonista, anche tra i ragazzi inizia a germogliare una diffidenza fatta di piccole, inspiegabili menzogne, che mina alla base la fiducia che sembrava regnare tra loro. L'inquietudine sale alle stelle nel momento in cui Shelby (Alex Barima), il più responsabile e maturo tra i piccoli protetti di Andrew, marchia la porta della casa col sangue di un agnello appena abortito, per proteggerla da qualcosa che riferisce di aver percepito nel bosco.

Rispetto alla season première, Safe as Houses amplia non poco il respiro narrativo di The Exorcist, arricchendo la sua grammatica visuale con nuovi, scioccanti elementi. L'orrore non è più collegato ai pur efficaci jump scare di rito, legati soprattutto all'esorcismo di Cindy, ma passa attraverso la quotidianità di eventi apparentemente ordinari, quali il parto di una pecora. Facendo leva sul nostro riconoscerci nella normalità di certi accadimenti, la serie ne sottolinea sagacemente il lato più disturbante, la cui ripugnanza prescinde il significato di presagio satanico.

Sulla base di quanto mostrato in questa seconda puntata, le aspettative per il prosieguo di The Exorcist si fanno sempre più alte: percepiamo l'incombenza di una corruzione oscura su tutti i protagonisti, sebbene - al contrario di quanto avvenuto nella prima stagione - non ci siano ancora indizi sufficienti per poterne prevedere l'imminente forma manifesta. Attendiamo col cuore impaziente d'essere atterrito e con la mente bramosa di trovare risposta ai nuovi interrogativi che la serie le sta ponendo.

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