The Exorcist 1x06, "Star of the Morning": la recensione

Ecco la nostra recensione del sesto episodio della prima stagione di The Exorcist, in cui scopriamo i piani di Maria Walters e Marcus trova Casey

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C'è poi tanta differenza tra angeli e demoni? Un interessante intervento del professor Rexroth (Michael Patrick Thornton) solleva questo dubbio in Star of the Morning, sesto episodio della prima stagione di The Exorcist. Il dubbio relativista potrebbe sembrare fuori luogo in una serie così profondamente radicata nella dicotomia tra Bene e Male, ma apre uno spiraglio di comprensione sulle scellerate azioni compiute dall'élite di Chicago, capitanata da Maria Walters e dal sovrintendente della polizia Jaffey. Gli omicidi finalizzati al furto di organi hanno finalmente trovato una spiegazione, benché le conseguenze della macabra evocazione che avviene all'interno della puntata siano ancora oscure, ma certamente legate in qualche modo alla visita del Santo Padre nella città.

Star of the Morning ha, in sé, materia per aspre critiche come per entusiastici applausi: la prima risiede nella trattazione molto discutibile dell'arrivo di un personaggio fondamentale, nell'universo narrativo di L'Esorcista, come Chris MacNeil, madre di Regan/Angela. Laddove il film di William Friedkin aveva dipinto la donna come estremamente legata alla figlia e salda nella convinzione di poterla salvare, la signora che bussa alla porta di casa Rance non conserva quasi nulla della grande coprotagonista del cult del '73. Il che, di per sé, non sarebbe stato un problema, se gli autori si fossero concessi più tempo per approfondire la metamorfosi di Chris; l'evoluzione frettolosamente raccontata e la sostanziale inutilità narrativa del personaggio, tuttavia, ci fanno pensare che questo singolo elemento drammatico costituisca, per la serie Fox, una grande occasione mancata.

Se le vicissitudini sentimentali di Padre Tomas continuano a non aggiungere pepe alla ricetta di The Exorcist, lo stesso non si può certo dire per la caccia in solitaria di Marcus, che si avventura nei bassifondi di Chicago, venendo a contatto con gli abissi della miseria umana in quella che è, a tutti gli effetti, la scena madre della puntata. Il una discesa all'inferno carezzata da un'allucinante luce verdastra, l'ex prete si fa strada in un tunnel popolato da senzatetto, alcolizzati e tossicodipendenti, turbati non solo dalla disperazione del loro status ma dalla presenza, nascosta, di una mostruosità ultraterrena. È sotto un cumulo di stracci che, infatti, l'uomo stana Casey, che si arrampica sulle pareti del tunnel per la gioia dei nostalgici del film di Friedkin.

La scena successiva vede Marcus ritrovare la ragazza sulle rive del lago Michigan, intenta a divorare un uccello. Entrambe le sequenze eccellono per atmosfera, l'una soffocante e lurida nella sua claustrofobia, l'altra raggelata dai riflessi della skyline di Chicago riflessa nelle acque del lago dove Casey si sta nutrendo. L'epilogo dell'episodio fa onore al miglior spirito della serie, gareggiando a buon diritto con i migliori corrispettivi cinematografici. Sebbene tra alti e bassi, The Exorcist ci sta trainando con entusiasmo verso una conclusione che, prevediamo, ci farà tremare.

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