The End of the Fucking World, la recensione

Abbiamo recensito per voi The End of the Fucking World, di Charles Forsman, pubblicato da 001 Edizioni

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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The End of the Fucking World, anteprima 01

Nell’anonima periferia americana prende il via il drammatico viaggio di due adolescenti annoiati alla ricerca di un senso da dare alle rispettive vite. James e Alyssa vengono da esperienze differenti ma hanno entrambi raggiunto lo stesso punto: nulla di ciò che possiedono riesce a colmare quell’assenza di stimoli che li sta conducendo verso l’apatia.

La famiglia, la scuola e le amicizie non sono in grado di offrire ai due l'opportunità di riscatto da una condizione di disagio non riconducibile al consueto malessere generazionale o a un perduto equilibrio familiare; le cause sono molto più profonde e spingono James e Alyssa a intraprendere un viaggio con il quale assaporare – forse per la prima volta – la gioia di vivere.

Pubblicata originariamente a puntate a tra il 2011 e il 2013, The End of the Fucking World è una graphic novel scritta e disegnata da Charles Forsman, presentata in Italia da 001 Edizioni in un originale formato cartonato di piccole dimensioni.

A prima vista, la storia ha la struttura tipica dei romanzi on the road, con i due adolescenti alle prese con le avversità che si incontrano durante una fuga; lontani dalle rispettive famiglie, senza soldi e con pochi mezzi a disposizione, James e Alyssa devono spostarsi, trovare un posto dove dormire e sopravvivere in una giungla di pedofili, assassini e delinquenti di ogni sorta.

The End of the Fucking World, anteprima 02

Durante la lettura di The End of the Fucking World, però, emergono anche altre influenze che vanno a ibridare la natura di questo romanzo grafico. A un certo punto, e senza particolare enfasi, la storia inizia infatti ad assumere i connotati di un thriller esoterico. Sebbene si tratti di un elemento ben inserito nel contesto, la sottotrama occulta non trova uno sviluppo vero e proprio; nonostante ciò, offre un pretesto funzionale per portare avanti il racconto.

Tra le pagine della graphic novel l’autore non perde occasione di lanciarsi in riflessioni pungenti sui rapporti tra genitori e figli. Del resto, la vita di Alyssa e James è stata irrimediabilmente segnata da un padre assente e da una madre impegnata a ricostruirsi una nuova vita e, in generale, da figure troppo prese da sé stesse per curarsi delle problematiche di ragazzi difficili; una situazione disarmante resa splendidamente dalle vicissitudini dei due protagonisti, che non poteva non sfociare in una storia d’amore sghemba, ossia il vero cuore pulsante del volume.

The End of the Fucking World mantiene un ritmo sostenuto per tutta la sua durata, facilitato dalla natura episodica del racconto: capitoli di otto pagine in cui la narrazione è condotta in maniera alternata da uno dei due ragazzi. Forsman attua una riuscita operazione di sintesi, sia in fase di scrittura che dal punto di vista artistico, resa possibile da uno stile asciutto e diretto.

The End of the Fucking World, anteprima 03

Le didascalie non appesantiscono il fluire della vicenda: tutto viene demandato al lettore, che attraverso l’espressività di volti - spesso solo abbozzati - deve carpire lo stato emotivo dei personaggi; in tal senso, la bravura dell’artista è tale da rendere fortemente eloquenti intere sequenze mute, anche grazie al montaggio della tavola (spesso suddivisa con una griglia rigida da sei o nove vignette).

Forsman gioca parecchio con il suo stile cartoony creando un contrasto affascinante tra testo e immagine: la morbidezza delle sue figure esplicita la brutale violenza che non viene in nessuna maniera edulcorata, bensì esposta in tutta la sua crudezza; inoltre, sebbene si tratti di un racconto on the road, lo spazio dedicato agli scenari è quasi pari a zero, a sottolineare l’omogeneo anonimato in cui si svolge la vicenda.

A voler azzardare un paragone, Forsman sta al fumetto d'autore come la musica Punk sta al Rock: The End of the Fucking World è una storia semplice che nasconde al suo interno una potenza devastante, attraversata da una vena di nichilismo che distrugge ogni forma di speranza. Le emozioni sbalzano la tecnica, come un violento pugno in faccia sferrato senza preavviso.

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