The End of the F***ing World (seconda stagione): la recensione
Velocissima e appagante, la seconda stagione di The End of the F***ing World riesce a trovare un proprio senso
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Era un rischio riaprire la ferita lasciata dal finale della prima stagione di The End of the F***ing World. In quella corsa disperata su una spiaggia alla fine del mondo – o almeno del loro mondo – Alyssa e James rifiutavano a oltranza l'adesione ad un ambiente adulto nel quale non si riconoscevano. E in quello sparo finale c'era tutto, proprio perché non c'era niente di certo. Ma, appunto, certi spari fanno più rumore di altri, e la piccola serie inglese nel frattempo era stata troppo apprezzata per essere lasciata a dormire nel suo limbo. Ecco quindi che, stavolta direttamente su Netflix, arrivano otto nuovi episodi della serie.
Visione velocissima e appagante, la seconda stagione non è una replica esatta della prima. Lì c'era la fuga d'amore e sangue di questi Bonnie e Clyde (o Thelma e Louise, ma ognuno sceglierà il riferimento preferito) a dare l'impulso forte alla trama. Era un qualcosa che, percepito o meno, metteva tutto in uno stato di costante e fremente eccitazione. Qui invece la narrazione non è on the road, ma è più ferma. Gli stessi episodi sono ancor più strettamente legati l'uno all'altro, tanto che spesso la scena finale di uno è ripresa all'inizio del seguente. La divisione in otto episodi da venti minuti è inevitabile, ma, salvo impegni, la visione in blocco è la soluzione più suggerita e logica.
Il romanticismo disperato e sanguinolento della prima stagione lascia allora spazio ad una relazione in cui la violenza si insinua con la storyline di Bonnie, ma che potrebbe esistere tranquillamente anche senza. In questa semplicità ricercata, la seconda stagione trova quel senso che era mancato di recente al seguito di Big Little Lies. The End of the F***ing World si guarda all'interno, gioca con l'autocompiacimento senza strafare, tragedia adolescenziale che capisce di non doversi prendere sul serio. Soprattutto, sfrutta in sottrazione i volti e i corpi magnetici di Alex Lawther e Jessica Barden. Al di là di tutto sono loro, davvero, la forza di questa serie.