The Elder Scrolls Online: Summerset, alla scoperta dell’isola degli Alti Elfi – Recensione

L’ennesima espansione del MMORPG di Bethesda: la recensione di The Elder Scrolls Online: Summerset

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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Zitto, zitto, buono, buono, The Elder Scrolls Online continua ad intrattenere più che degnamente la sua community da oltre quattro anni, un lasso di tempo di tutto rispetto per un MMORPG sorto e cresciuto tra lo scetticismo e l’ilarità di una notevole fetta di fan della saga di Bethesda. Del resto, quando si è abituati ad essere i prescelti, gli unici eroi capaci di ribaltare puntualmente le sorti di un intero regno, l’idea di essere uno dei tanti, parte di un manipolo di temerari che perpetuamente e ciclicamente completano quest e sconfiggono boss di fine livello, può effettivamente essere destabilizzante, oltre che presupporre e sviluppare una cronica incoerenza narrativa indigeribile per gli amanti più intransigenti del genere.

Da questo punto di vista, la creatura di ZeniMax Online Studios non ha mai affrontato la questione con sufficiente chiarezza, mettendo puntualmente in crisi una soglia dell’incredulità tenuta in piedi più dal desiderio di accrescere le statistiche del proprio personaggio, piuttosto che dalla necessità di scandagliare pedissequamente la coerenza interna del gigantesco arco narrativo imbastito dalla serie e, in particolare, da questo capitolo che si espande di continuo, coinvolgendo sempre più personaggi, razze, luoghi da esplorare da cima a fondo.

[caption id="attachment_186901" align="aligncenter" width="1000"]The Elder Scrolls Online Summerset screenshot Più che in passato, Summerset incentiva le missioni in solitaria.[/caption]

Summerset non fa eccezione, né introduce novità tali da rivoluzionare non solo il gameplay, ma anche l’ormai consueta progressione con cui abbiamo familiarizzato sin dall’esordio del gioco. Dopo essere fuggiti da una prigione mentale, frutto di un sortilegio, il vostro personaggio si ritroverà magicamente sulle sponde dell’isola che dà il nome a questo DLC, patria della stirpe degli Altmer, appartenenti agli Alti Elfi, regno che dopo decenni di isolazionismo ha finalmente riaperto i confini per volere della giovane regina Ayrenn, monarca stritolata tra conflitti interni e cospirazioni che minano la sua autorità e gettano inquietanti ombre su tutto il suo reame."Ci si ritrova invischiati in un plot che mette a nudo tutte le incongruenze di un popolo che nasconde il marcio e le simpatie verso una politica dichiaratamente xenofoba sotto uno sfarzo architettonico che abbaglierà spesso e volentieri il videogiocatore"

Ancora una volta, nel ruolo di campioni tra i campioni, dovrete compiere gesta memorabili al fine di riportare ordine e pace, sino a garantirvi l’accesso ad aree altrimenti interdette, il possesso di portentosi artefatti, l’invito a presentarvi al cospetto di personalità illustri.

Come in passato, l’arco narrativo alterna missioni lievemente più scanzonate, ad altre dove si respira tutto l’eroismo del caso, in cui si fatica spesso e volentieri a far quadrare l’idea di esclusività, con l’assidua presenza di molti altri avatar che saltellano e corrono tutt’intorno.

Accettato il paradosso di fondo, tuttavia, ci si ritrova invischiati in un plot che mette a nudo tutte le incongruenze di un popolo che nasconde il marcio e le simpatie verso una politica dichiaratamente xenofoba sotto uno sfarzo architettonico che abbaglierà spesso e volentieri il videogiocatore. Nonostante alla lunga molti asset si ripetono con una certa frequenza, l’art design di questa espansione ammalia con panorami di rara bellezza, con foreste rigogliose, con rovine affascinanti, con città, per l’appunto, maestose e scintillanti. Non mancano scenari fatiscenti, come le maleodoranti fogne, covo di delinquenti e reietti, simbolo della depravazione di un popolo fondamentalmente razzista e macchiavellico.

Esplorare l’isola di Summerset, insomma, è un’esperienza interessante, soprattutto per i fan di lunga data di The Elder Scrolls, che già ebbero modo di conoscerla con Arena, il capostipite della saga pubblicato nel lontanissimo 1994. Grazie ai numerosissimi luoghi d’interesse, a personaggi ben scritti e quest generalmente stimolanti, non vi annoierete durante le quasi trenta ore necessarie per portare a termine l’avventura.

[caption id="attachment_186902" align="aligncenter" width="1000"]The Elder Scrolls Online Summerset screenshot Artisticamente siamo di fronte al punto più alto finora toccato da The Elder Scroll Online.[/caption]

Sul fronte del gameplay, come già anticipato, non si segnalano grandi novità degne di nota, se non una serie di introduzioni che approfondiscono ed inspessiscono ulteriormente la personalizzazione del proprio personaggio. Tanto per cominciare, potrete dedicarvi alla costruzione di gioielli e monili utilizzando i giusti materiali e sfruttando lo specifico tavolo di lavoro. Potrete craftare una lunga serie di oggetti generosi di bonus di ogni tipo. Inoltre è stata introdotta una nuova skill line dedicata all’Ordine Psijic, abilità magiche che tramite la distorsione dello spazio e del tempo vi tramuteranno in un ottimo personaggio di supporto, capace di curare ed alterare gli stati di alleati e avversari. Vale la pena citare anche i dieci nuovi set, due dungeon pubblici e, soprattutto un Trial nuovo di zecca, Cloudrest, che vi introdurrà ad un dungeon abitato da tre miniboss ed un boss che potranno essere affrontati singolarmente, o tutti insieme per una sfida affrontabile solo dai personaggi più forti ed abili.

The Elder Scrolls Online: Summerset rappresenta l’ennesima espansione di successo di un MMORPG ormai gigantesco, esteso, contenutisticamente soverchiante. Chi ha pedissequamente sostenuto il progetto fino a qui, non potrà far altro che salpare in direzione dell’isola degli Alti Elfi. I neofiti, dal canto loro, potrebbero trovare ugualmente interessante l’offerta di Bethesda. L’auto-livellamento di avversari e ostacoli, del resto, permette anche ad un personaggio ex novo di cavarsela nella maggior parte delle sfide proposte.

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