The Elder Scrolls Online: Markarth, finalmente viso a viso con Rada al-Saran | Recensione

The Elder Scrolls Online: Markarth non è la conclusione che ci saremmo aspettati, ma ciononostante resta un DLC divertente e godibile

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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The Elder Scrolls Online: Markarth, finalmente viso a viso con Rada al-Saran | Recensione

Con The Elder Scrolls Online: Markarth, la produzione di ZeniMax Online Studios conclude la trilogia di DLC dedicati a Skyrim, viaggio rivolto soprattutto ai fan di lunga data del brand di Bethesda che ha condotto migliaia di videogiocatori in un’avventura quanto mai oscura, sinistra, per certi versi terrificante.

Vampiri, licantropi e il puntuale ricorso alla magia nera, difatti, hanno caratterizzato questa gigantesca quest trasversale che, per quanto segmentata e spezzettata in missioni dal respiro meno ampio, coincidenti con i singoli contenuti aggiuntivi pubblicati da marzo sino ad oggi, ha rappresentato un notevole sforzo narrativo, ineguagliato, sinora, se non dall’epopea con cui l’MMO si è presentato sul mercato ai tempi della lontanissima release.

Harrowstorm, Greymoor e il qui preso in esame Markarth ci hanno condotto sino allo scontro con Reda al-Saran, tra le note più liete di questo DLC non privo di difetti, purtroppo. Villain di spessore, è magistralmente caratterizzato, affascinante quanto basta, supportato da una sceneggiatura che gli concede spazio a sufficienza per giustificare, in qualche modo, il suo ricorso all’Oscurità, potere che ovviamente gli dona capacità sovrannaturali, e la sua intenzione ad assoggettare Tamriel con la sua legione di vampiri.

[caption id="attachment_219695" align="aligncenter" width="1000"] Non mancheranno nemici terribili e terrificanti[/caption]

Non è l’unico attore di questa storia a spiccare. Anche alcuni comprimari si dimostrano ben più che macchiette utili solo a distribuire sub-quest ed incarichi secondari. Certo, non aspettatevi chissà quale profondità e caratterizzazione, ma a differenza di molti altri DLC del gioco, in The Elder Scrolls Online: Markarth svilupperete una sincera affezione per un paio di loro.

I grattacapi, dal punto di vista narrativo, sono semmai altrove. Per completare la campagna principale, difatti, ci metterete appena sette, otto ore al massimo. Al di là di una longevità contenuta, già di per sé fonte di qualche critica, la problematica principale si lega a doppio filo ad una narrazione compressa, a tratti furiosa.

Da un DLC conclusivo, ultimo tassello di un arco ben più ampio, ci saremmo aspettati tutt’altro ritmo, tutt’altra gestione delle tante sottotrame messe sul piatto. Soprattutto l’epilogo palesa la frettolosità con cui si è voluto chiudere la faccenda, segno che qualcosa deve essere andato storto in fase di sviluppo, costringendo gli addetti ai lavori a tagliare corto, pur di rispettare i tempi di consegna.

Sul fronte ludico, The Elder Scrolls Online: Markarth segue la linea della continuità, concedendosi un unico, intrigante strappo alla regola.

Le location da esplorare sono ampie, a loro modo variegate. Le terre di Reach sono avvolte di sinistre tenebre, la caverna dell’Arkthzand cela testimonianze di un popolo estinto tempo addietro, Markarth stessa è una città che regala numerose suggestioni.

In questa nuova macro area, oltre alle già citate quest e sub-quest, non mancano due nuovi dungeon, come ormai da tradizione per i DLC del gioco. Il combat system non si arricchisce di nuove feature. Tutto, insomma, rispetta il grande canovaccio che regge ormai da anni l’esperienza, pur arricchito dalle piccole innovazioni introdotte nelle due precedenti espansioni.

Vateshran Hollows, rompe lo schema già noto, configurandosi come un’arena da affrontare in solitaria, scegliendo di volta in volta un differente percorso tra i tre disponibili, ognuno con il suo set di ostacoli con cui fare i conti, spazio ideale, dopo anni di continui level-up, per mettere alla prova la forza del proprio avatar forgiato da migliaia di scontri.

[caption id="attachment_219694" align="aligncenter" width="1000"] Anche in questo DLC continuerete ad esplorare città e location per lo più avvolte da una sinistra oscurità[/caption]

Era lecito aspettarsi qualcosa di più in termini narrativi. Dopo aver creato una buona introduzione, dopo averci condotti per mano a Skyrim, con tutto ciò che una scelta simile ha comportato in termini affettivi per i fan di lunga data, avremmo gradito uno scontro finale degno di questo nome.

Il cattivo fa del suo meglio, su questo non c’è dubbio, e, nonostante la pressocché totale assenza di novità, il sistema di combattimento e l’assortimento di quest e dungeon svolgono egregiamente il loro compito.

Peccato per un ritmo della trama sbilanciato, che mortifica parzialmente un viaggio altrimenti coinvolgente e appassionante.

The Elder Scrolls Online: Markarth non è la conclusione che ci saremmo aspettati, ma ciononostante resta un DLC divertente e godibile, imprescindibile per chi vuole sapere come finisce questa scampagnata a Skyrim.

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