The Elder Scrolls Online: Flames of Ambition, luci ed ombre sulla soglia dei Cancelli dell’Oblivion | Recensione
The Elder Scrolls Online: Flames of Ambition è un DLC riuscito a metà, comunque imprescindibile per arrivare preparati al nuovo arco anrrativo
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
Altro giro, altra puntata di The Elders Scrolls Online che, almeno in ambito console, aspira a diventare uno degli MMO più longevi di sempre, tutt’ora sostenuto da una community relativamente numerosa ed attivissima, soprattutto considerando che stiamo pur sempre parlando di un gioco il cui debutto risale all’aprile del 2014.
Prima di arrivarci, tuttavia, è necessaria qualche tappa intermedia come lo è The Elders Scrolls Online: Flames of Ambition, espansione che, nonostante introduca due nuovi dungeon, come diremo a breve, ha il compito principale di ribilanciare il gioco, azzerando gli skill tree.
Se da una parte si tratta di qualcosa che indubbiamente indispettirà chi aveva speso tanta energia e tempo nella build del proprio personaggio, dall’altro si è trattato di un contrappasso necessario non solo per risolvere un fastidioso bug che ha tenuto in scacco buona parte dei videogiocatori negli ultimi tempi, ma anche per rimescolare le carte in vista delle espansioni più corpose già previste nei prossimi mesi.
Al di là di questo aspetto tecnico, The Elder Scrolls Online: Flames of Ambition pretende che abbiate raggiunto almeno il livello 45, spartiacque che impedirà ai neofiti di prendere parte all’avventura, tagliando fuori tanti aspiranti avventurieri.
Due, come già anticipato, i nuovi dungeon introdotti.
Da una parte abbiamo il non troppo convincente The Cauldron. Questa ambientazione, se ha il grande merito di snodarsi in tre location molto diverse tra loro, tutte piuttosto evocative, propone un gameplay fin troppo classico e derivativo. La missione di salvataggio di un gruppo di innocenti misteriosamente scomparsi, non propone chissà quali variazioni su un sentiero già arcinoto.
Se l’assoluta mancanza di originalità non rappresenta di per sé un problema, del resto basta già un nuovo dungeon da esplorare per solleticare i palati degli avventurieri di Tamriel, delude il level design assolutamente anonimo. Nonostante i tanti nemici che dovrete affrontare, non c’è un enigma degno di questo nome a sbarrarvi la strada, né l’ambientazione vi porrà di fronte a particolari ed intricati bivi.
[caption id="attachment_224195" align="aligncenter" width="1000"] Le boss fight di questo DLC sono davvero coinvolgenti ed adrenaliniche e vi metteranno in difficoltà in più modi[/caption]
Molto meglio Black Drake Villa. La location, che richiama l’architettura dell’antica Roma, oltre ad essere affascinante, si impreziosisce anche di tinte vagamente horror, quasi fosse una magione infestata dai fantasmi. Pur non proponendo la varietà di panorami di The Cualdron, punta con molta più efficacia su puzzle ambientali capaci di stimolare l’attività cerebrale del videogiocatore, già impegnato a tenere a bada orde di nemici che fungono da gustoso antipasto per le boss fight di questo dungeon, estremamente intense e coinvolgenti, sicuramente il punto più alto toccato da The Elder Scrolls Online: Flames of Ambition.
Questo DLC, in definitiva, va accolto e fruito per quello che è: uno stuzzicante aperitivo, il primo dei nuovi tasselli che ci condurranno ai Cancelli dell’Oblivion. Dei due nuovi dungeon solo uno è completamente convincente, mentre l’altro è sicuramente più insipido.
Inoltre la ridistribuzione dei punti abilità potrebbe esaltare qualcuno, ma infastidire chi si vedrà costretto a ricostruire da zero la propria build.
Riuscito solo a metà, ma ovviamente imprescindibile per arrivare preparati quando il nuovo arco narrativo entrerà nel vivo.