The Elder Scrolls Online: Blackwood segna una piccola rivoluzione per l’MMO di Bethesda | Recensione

Artisticamente ispirato, galvanizzato dal solito gameplay, The Elder Scrolls Online: Blackwood è uno dei punti più alti toccati dalla produzione Bethesda.

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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All’indomani di quel Flames of Ambition che aveva anticipato l’introduzione dei Cancelli dell’Oblivion e, soprattutto, aveva azzerato gli skill tree dei videogiocatori, costringendoli così a ricalibrare il proprio stile di gioco, l’operazione di moderata riscrittura dell’MMO di Bethesda continua con Blackwood, sottolineando ulteriormente la volontà degli sviluppatori di svecchiare la loro creatura, così da garantirle una qual certa attrattività anche in pieno 2021, ben sette anni dopo l’esordio avvenuto nell’aprile del 2014.

La nuova espansione, idealmente e praticamente, riprende nello stesso punto dove si era interrotta precedente. Gli eventi che anticipavano all’Oblivion si concretizzano nella minaccia del ritorno del principe daedrico Mehrunes Dagon, folle piano possibile recuperando quattro mistici manufatti e ordito non solo dalla fedele schiera del tiranno, ma persino da alcune frange interne all’Impero stesso.

Intrighi e sospetti, donano alla trama di The Elder Scrolls Online: Blackwood un insospettabile carattere da spy story, quasi si trattasse di un romanzo di Tom Clancy ambientato in un universo fantasy dalle tinte spiccatamente dark. Comprimari e villain rendono la sceneggiatura particolarmente vivida, con dialoghi che sviluppano con il giusto ritmo la narrazione e la conseguente scoperta dei misteri che si celano dietro al possibile ritorno su Tamriel di Mehrunes Dagon.

Era da tempo, insomma, che gli scrittori di ZeniMax Online Studios non si sbizzarrivano con tanta efficacia, regalandoci un intreccio narrativo intrigante e generoso di colpi di scena. Difficile prevedere dove il plot andrà a parare, trattandosi di un’espansione intermedia molti nodi non verranno completamente sciolti, ma di sicuro vivrete un’avventura soddisfacente, che vi infonderà il giusto grado di curiosità nei confronti delle prossime, inevitabili, puntate.

[caption id="attachment_227265" align="aligncenter" width="1280"]The Elder Scrolls Online Blackwood screenshot Gli eventi pubblici sono ambientati in un luogo che oseremmo definire, senza mezzi termini, infernale[/caption]

Parte del merito va riconosciuto anche ai due nuovi alleati, controllati dalla CPU, che eventualmente vi accompagneranno in ogni quest proposta in The Elder Scrolls Online: Blackwood. Novità di questo DLC, difatti, oltre ai numerosi giocatori incontrati nella rete, potrete decidere se farvi aiutare alternativamente da Bastian Hallix, un mago determinato a salvare il fratello, prigioniero di un gruppo di fanatici decisi a sacrificarlo sull’altare di qualche demoniaca divinità; o da Mirri Elendis, mercenaria ansiosa di riunirsi al suo gruppo smarritosi chissà dove. In base al rapporto che riuscirete ad instaurare con entrambi, sostituibili e arruolabili in qualsiasi istante, potrete intrattenere con loro interessanti conversazioni e sbloccare missioni dedicate che vanno ad aumentare la longevità di un’espansione che, tuttavia, di fatto non aggiunge chissà quali altri contenuti al di là della main e relative sub quest.

Come anticipato, The Elder Scrolls Online: Blackwood si concentra piuttosto su una riscrittura delle meccaniche di base su cui si erge l’MMO. L’obiettivo degli sviluppatori è stato duplice: slegare completamente il gioco da qualsiasi limite cronologico e rendere l’esperienza ancora più accessibile.

"Con l’introduzione dei Cancelli dell’Oblivion sarete introdotti in un’ambientazione che fungerà da raccordo per tutte le espansioni in possesso all’utente"Da una parte, con l’introduzione dei Cancelli dell’Oblivion sarete introdotti in un’ambientazione che fungerà da raccordo per tutte le espansioni in possesso all’utente, che potrà così giocarsele senza forzatamente seguire un filo logico e cronologico, completamente, definitivamente e finalmente scardinato, né preoccupandosi del livello d’esperienza raggiunto, barriera che invece in passato impediva ai neofiti di avviare sin dall’inizio un’avventura piuttosto che un’altra.

Dall’altra, sempre a partire da questo scenario, ogni utente potrà iniziarsi al gioco grazie ad un pratico ed esaustivo tutorial, passaggio imprescindibile per comprendere le moltissime meccaniche che dominano l’MMO di Bethesda.

Nonostante i videogiocatori di lunghissimo corso potrebbero storcere il naso di fronte a questo retcon, perché di un retcon si tratta di fatto, all’atto pratico la scelta di design drastica ha il grande pregio di rendere enormemente più libera la struttura del gioco, permettendo a chiunque di goderselo come meglio crede, decidendo autonomamente a quale quest prendere parte, senza l’assillo di essersi perso chissà quale puntata precedente.

Le novità di The Elder Scrolls Online: Blackwood non finiscono qui, ovviamente. Proprio in questi giorni sarà attivata la Seal of Endeavors, nuova valuta, accumulabile semplicemente giocando (seppur tantissimo), che vi permetterà di sbloccare i contenuti presenti sul Crown Store senza utilizzare soldi reali.

I nuovi eventi pubblici, inoltre, in questa espansione sono legati ad alcuni portali che si materializzeranno in maniera del tutto casuale nello scenario, concedendovi così solo una manciata di secondi per decidere se parteciparvi o meno. A differenze degli ultimi DLC, quest di questo genere sono molto meglio introdotte e sviluppate, non limitandosi a porvi di fronte ad un temibile boss di fine livello, ma si preoccupandosi di immergervi in un dungeon da esplorare, risolvendo enigmi, parlando con NCP, sino all’ovvio confronto finale.

[caption id="attachment_227266" align="aligncenter" width="1280"]The Elder Scrolls Online Blackwood screenshot Ovviamente, come sempre, dovrete vedervela con nuovi, temibili mostri e nemici[/caption]

Anche graficamente The Elder Scrolls Online: Blackwood dice la sua, forte di un comparto grafico aggiornato, in parte, alla next-gen. Sebbene in termini di complessità poligonale ed effettistica non si riscontrano chissà quali migliorie, frame-rate solito e 4K, fanno il paio con caricamenti enormemente ridotti, tutte novità che rendono certamente più piacevole la fruizione del gioco. Inoltre, siamo rimasti sorpresi dalle paludi nauseanti o dalle rigogliose foreste che abbiamo attraversato. Chi ha giocato a suo tempo The Elder Scrolls IV: Oblion, infine, sarà ovviamente colto da continui déjà-vu, vista la presenza di città e territori già visti all’epoca, ulteriore chicca che arricchisce questa riuscitissima espansione.

The Elder Scrolls Online: Blackwood è un DLC estremamente interessante e divertente. Non solo la main quest propone un intreccio intrigante quanto basta, ma si prefigura come il perfetto punto di (ri)partenza dell’MMO di Bethesda. Il nuovo scenario che funge da hub per ogni altra espansione e contenuto del gioco è una trovata efficiente, che non potrà che fare la felicità di chi vuole iniziarsi al gioco o a chi vuole riprenderlo dopo anni di assenza.

Artisticamente ispirato, galvanizzato dal solito, profondissimo gameplay, l’espansione rappresenta uno dei punti più alti toccati nell’ultimo periodo dalla produzione Bethesda.

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