The Don Rosa Library: Zio Paperone & Paperino vol. 3, la recensione
Nel terzo volume della Don Rosa Library, anche lo storyboard completo di un fumetto mai realizzato
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
In questo volume, Zio Paperone passa eccezionalmente in secondo piano per lasciare al nipote le luci della ribalta. In Paperino cacciatore di coccodrilli, il Nostro viaggia assieme a Qui, Quo e Qua fino in Africa, alla ricerca di una rara specie di rettili per soddisfare una richiesta dello Zione. Dopo un'avventura esotica, Paperino riesce nella sua missione, ottenendo inoltre un successo personale: una bella soddisfazione per il lettore abituato a vederlo vessato e costretto a obbedire a Paperone per pochi spiccioli! Nelle pagine successive, l'autore racconta curiosi retroscena della storia, nata per esaudire la richiesta dell'editore e ispirata a una copertina di Carl Barks.
La breve Zio Paperone in "Fortuna sulle rocce" è una sequenza di giochi di parole a tema geologico, e la traduzione italiana non permette di godere al meglio delle gag originali, come lo stesso autore immaginava dichiarandosi consapevole delle difficoltà di adattamento. Spassosa invece Zio Paperone e la maledizione di Nostrildamus, nella quale il ricco miliardario e il suo sfortunato nipote sono vittime di un'escalation esasperata di incidenti legata a un pericoloso libro di profezie.
Si tratta di un ulteriore segnale dell'ostinata presa di posizione di Rosa, che evidentemente vuole prendere in considerazione solo le opere di Barks ignorando il resto della produzione a fumetti Disney e i cortometraggi animati. Da queste scelte traspare uno snobismo e un giudizio negativo nei confronti di Topolino e compagni. Ci chiediamo cosa sarebbe successo se Rosa, oltre che con le avventure di Paperone di Barks, fosse cresciuto leggendo le strisce di Floyd Gottfredson...