The Don Rosa Library: Zio Paperone e Paperino vol. 2
Abbiamo recensito per voi il secondo numero della Don Rosa Library, edito da Panini Comics
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Come ammette lo stesso autore del Kentucky, i fumetti brevi non sono tra i suoi più riusciti, visto che preferisce dedicarsi ad avventure epiche; per cui è difficile trovare nelle sue storie il vicino di casa Jones o i tre nipotini in versione pestifera, trattandosi di personaggi utilizzati da Carl Barks nel suo periodo più "leggero". Al tempo stesso, quando Rosa si cimenta con zuffe di questo tipo è impossibile non notare un tocco personale e graffiante rispetto allo standard disneyano: si veda la casa distrutta di Paperino e i pasticci... di zucca, o quello che Qui, Quo e Qua devono sopportare in Paperino e la punizione con stile.
La componente redazionale è meno ricca del volume precedente, ma rimane comunque un valore aggiunto fondamentale per la testata, lasciando nel lettore buone aspettative per i numeri successivi, quando si entrerà nella fase più intensa della produzione donrosiana.
C'è però una storia più elaborata in questo secondo numero della Don Rosa Library, ed è una delle più amate dai lettori: Zio Paperone e l'ultima slitta per Dawson. Dopo aver raccontato un viaggio esotico e un rocambolesco furto dei Bassotti, il terzo fumetto lungo è un ritorno alle origini, un'epopea che riporta Paperone nel Klondike, dove ha vissuto i suoi anni da cercatore d'oro. Tra flashback e sorprendenti ritorni, il papero miliardario mostra ancora una volta la sua profonda umanità, un risultato non così facile da raggiungere senza contraddire la sua caratterizzazione.