The Don Rosa Library: Zio Paperone & Paperino vol. 18, la recensione
Il diciottesimo volume della Library propone sequel e anniversari realizzati da Don Rosa
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Grazie al suo approccio estremamente razionale, nei suoi ultimi anni di carriera Don Rosa ha trovato il modo di unire in un solo episodio più obiettivi, ideando storie in grado di soddisfare l'editore, il lettore e soprattutto la sua ferrea volontà di essere sempre filologico nei confronti dell'universo barksiano.
Con lo stesso piglio da architetto narrativo, l'autore del Kentucky realizza Bassotti contro Deposito, storia celebrativa dei cinquant'anni dalla creazione dei ladri e del celebre edificio, da sempre entità contrapposte. Qui vediamo la banda tentare un'irruzione di massa ma, anche se Paperone è assente, il deposito sembra in grado di difendersi benissimo da solo. Divertente vedere i criminali vagare tra i cunicoli infilati negli interstizi tra le vignette, ma il contenuto più succulento per i fan è senza dubbio l'accurata planimetria del deposito disegnata da Rosa, successivamente utilizzata come base per costruire diversi modellini in scala.
Ci pensa la spensierata Un problema di memoria a riportare un ritmo frenetico tra le tavole a fumetti: l'autore riprende la struttura di All'Attaaaaaacco!, citata esplicitamente anche dai personaggi, applicandole però un nuovo folle incantesimo. Stavolta Amelia fa in modo che Zio Paperone e Paperino si dimentichino informazioni o azioni semplicissime, così da ostacolare il loro inseguimento, nel tentativo di recuperare la Numero Uno. Brevi avventure come questa sembrano agli antipodi con le storie in terre o in tempi lontani per cui l'autore è conosciuto, ma forse sono ancor più sorprendenti ed è un peccato che non si sia cimentato più spesso con queste rocambolesche sequenze di gag.