The Don Rosa Library: Zio Paperone & Paperino vol. 11, la recensione

Dopo aver terminato la Saga, Don Rosa alterna avventure esotiche a storie "casalinghe"

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Subito dopo la Saga di Paperon de' Paperoni, conclusasi nel numero precedente di The Don Rosa Library: Zio Paperone & Paperino, l'autore del Kentucky torna ad alternare avventure esotiche in giro per il mondo a storie ambientate a Paperopoli, continuando a sfruttare al meglio la famiglia dei Paperi.

Zio Paperone e il tesoro di Creso porta il miliardario alla ricerca degli ori del sovrano asiatico, considerato l'uomo più ricco della Storia. Inseguendo indizi disseminati su colonne sparse per l'intero pianeta, le similitudini tra Paperone e Creso si fanno sempre più evidenti. Giocando, com'è abituato a fare, con gli elementi raccolti attraverso una documentazione approfondita, Don Rosa riesce a creare una storia di finzione arricchita da un background reale; inoltre, il modo ingegnoso in cui vengono collegati i due riccastri sfocia in una scena finale che utilizza alla perfezione il personaggio di Amelia.

Zio Paperone e il solvente universale è ispirata al romanzo Viaggio al centro della Terra, di Jules Verne, e vede Paperone e i nipotini calarsi nelle profondità del pianeta a causa dell'utilizzo sconsiderato di una potente invenzione di Archimede. Approfittando di questa storia "verticale", Don Rosa si diverte a smontare la struttura della tavola con vignette lunghe e strette che seguono la discesa dei protagonisti. Considerando l'ambientazione, l'autore si è sentito in dovere di inserire i Terrini e Fermini, consapevole delle aspettative dei fan. Ci strappa un sorriso anche la frecciatina lanciata alla Disney, i cui contratti vengono elencati tra i materiali più resistenti e indissolubili al mondo.

Paperino e il genio del compleanno Paperino in: Occhio ai dettagli! sono due storie che dovrebbero far ricredere i numerosi appassionati pronti ad accusare l'autore di bistrattare lo sfortunato papero. La prima è una rivisitazione del film La vita è meravigliosa, con Paperino pronto a scoprire, grazie all'aiuto di un genio, come sarebbe stato il mondo se lui non fosse mai esistito; trattasi di un racconto emozionante che riesce a giocare in modo furbo con il sessantesimo anniversario della creazione del personaggio. Il secondo fumetto è invece imperniato su una caratteristica di Paperino che non è mai stata presa in considerazione: la sua capacità di distinguere i tre nipotini nonostante siano identici, che qui scopriamo derivare da una vista particolarmente acuta, in grado di percepire i dettagli più minuscoli.

Gli articoli di approfondimento in questo appuntamento offrono poco, ma un calo del materiale è fisiologico considerando che nei volumi precedenti Rosa raccontava i retroscena della Saga, il suo lavoro più elaborato. Un contenuto interessante è però rappresentato da alcune pagine di Phalanx, una sorta di Asterix dell'antica Grecia che il disegnatore aveva iniziato a sviluppare insieme a un suo docente, ai tempi dell'università.

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