The Deuce 2x01, "Our Raison d'Etre": la recensione
Il primo episodio della seconda stagione di The Deuce compie un balzo temporale e reintroduce i protagonisti allo sguardo del pubblico sotto una nuova luce
Nella presunta culla di perdizione in cui si svolge la storia, le vite dei personaggi si intrecciano in un sapiente gioco di parallelismi e rimandi che sottolineano come, a dispetto degli anni trascorsi, nessuno tra loro sia ancora arrivato a tagliare un traguardo soddisfacente; la realizzazione di sé è la ricerca più complessa, e passa più spesso attraverso l'inferno che attraverso il paradiso. Di inferno ne ha visto parecchio Eileen (Maggie Gyllenhaal), che Our Raison d'Etre ci mostra immersa nel suo nuovo ruolo di regista - e saltuaria interprete - di film pornografici. Anche lei, come Vincent, è in cerca: scandaglia i fotogrammi, sperimenta montaggi suggestivi di paesaggi, nature morte e congressi carnali per suggerire il climax ascendente dell'orgasmo della sua attrice.
La via crucis di Vincent all'inseguimento dell'ectoplasmatico Frankie costituisce la colonna vertebrale di tutto l'episodio, e offre l'occasione al pubblico per rinfrescarsi la memoria incontrando tutti i volti noti di The Deuce; da questo punto di vista, Our Raison d'Etre non si preoccupa più di tanto di far procedere la trama, prendendosi il tempo necessario per far riabituare lo spettatore alle atmosfere, ai colori e alle suggestioni della serie. È un balzo in avanti rispetto alla scorsa stagione, una virata che sa di glamour ma non dimentica l'accurata trattazione psicologica dei protagonisti. È, in breve, The Deuce al suo meglio, un tripudio di input visivi e narrativi che culminano nella fusione dell'orgasmo di Abby (Margarita Levieva) e Vincent con quello della protagonista del film cui sta lavorando Eileen.