The Defenders 1x07 "In prigione": la recensione
Dopo gli sconvolgimenti dello scorso episodio, The Defenders si prepara al finale di stagione con i protagonisti impegnati a difendersi su più fronti
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Il flashback con cui si apre l'episodio, soprattutto alla luce di ciò che già conosciamo, ha il sapore di un oscuro presagio. E c'è una qualche affinità, suggerita dalla scrittura, nel modo in cui Stick si serve di Elektra nello stesso modo in cui avrebbe voluto fare Alexandra. La scrittura suggerisce che sia stato quell'addestramento di base, con la sua mancanza di umanità, a fare del personaggio ciò che è oggi. La panoramica silenziosa sugli eroi sconfitti ci racconta l'esito lontano di quella costruzione. E tornerà su quello, in un modo o nell'altro, nell'affiancare la prigionia di Danny ai nuovi obiettivi di Elektra, che ormai ha raccolto il testimone dalla donna che lei stessa ha ucciso.
Lo scontro che vedremo è più un preludio al confronto finale. Tre contro tre – ed è uno spasso vedere lottare Madame Gao – i Defenders rimanenti se la devono vedere con i loro nemici. Intanto, Elektra svela a Danny il grande ruolo che lui dovrebbe avere nello spalancare un portale che rilascerebbe il vero potere della mano. Simboli sul petto che richiamano creature sepolte. Il tutto narrato come il solito brusio sommesso e seppellito dai rumori della città ignara. Questi non sono alieni che attaccano dal cielo, questi sono demoni che giungono dal sottosuolo e vengono combattuti nell'ombra.