The Defenders 1x05 "Al sicuro": la recensione

Siamo alla seconda metà di The Defenders: Matt rischia il tutto per tutto, mentre le figure più vicine agli eroi sono in pericolo

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Spoiler Alert
La seconda metà della miniserie The Defenders si apre nel solco della più che simbolica reunion che aveva visto gli eroi schierati contro Elektra nel finale dello scorso episodio. Ad un approccio di tipo individuale, quando non individualista, si contrappone quella che fin dalle prime immagini dello show ci viene presentata come una sinfonia di gruppi e personaggi contrapposti. L'elemento più interessante allora è un punto di vista che nei momenti topici della puntata gioca sullo sdoppiamento della percezione degli eventi, proponendoci in un ambiente più scuro gli eroi e in un ambiente più chiaro i membri della Mano.

In realtà, come era lecito attendersi, lo scontro al ristorante rappresenta una parentesi destinata a lasciare strascichi più sulla psicologia dei personaggi che sulla narrazione. Certo, il sequestro di Sowande mette tutto il gruppo in una condizione di tensione costante, giocata sulla necessità di capire come confrontarsi con il nemico. Ma quel che sottilmente ci colpisce nel corso dell'episodio è la presunta debolezza dei vertici della Mano. Esiste questa stanchezza di fondo che raramente si accompagna ad una saggezza degli innumerevoli anni vissuti, ma lascia il posto a timori mai completamente superati, che ora si ripropongono nel momento in cui, a quanto pare, Alexandra per portare in vita Black Sky ha messo in discussione l'intero discorso della rigenerazione.

Il paragone è azzardato, ma questi personaggi che vivono con l'ombra di icone alle loro spalle ci ricordano i Cyloni delle ultime battute di Battlestar Galactica, quando tutto appariva in discussione. Quando, e questo appare il nucleo mai completamente svelato di Alexandra, l'improvvisa mortalità dona una nuova importanza agli eventi attuali, fa avvertire con più forza il peso del presente, richiama tutti loro ad agire il prima possibile per poter "tornare a casa" prima che sia troppo tardi. Se tendenzialmente tutti i villain del Marvel Netflix Universe sono il risultato di traumi mai completamente superati, quanto più grandi potranno essere questi conflitti irrisolti nel caso di personaggi che vivono da millenni?

E che continuano a vivere, come ci mostra il ritorno – a dire il vero, non troppo inatteso – di Bakuto, che ancora una volta cerca di portare dalla propria parte Colleen. Nel caso della guerriera parliamo del personaggio che più di tutti è in grado di difendersi dagli attacchi della Mano, ma in generale l'episodio riserva una certa importanza al valore della comunità di aiutanti per caso, per coraggio, per necessità, che di volta in volta hanno assistito gli eroi. Li vedremo tutti insieme, Karen, Claire, Misty e gli altri, sotto una sorta di programma di protezione improvvisato.

L'impostazione stagionale impedisce di costruire storyline nel medio periodo per ognuno di loro, ma è chiaro il desiderio di costruire una serie di momenti di confronto che rafforzino il legame interno tra i personaggi secondari. Quanto al quartetto di protagonisti, in questo episodio funzionano da appoggio al più grande conflitto vissuto da Matt Murdock. E quindi, come riflesso, da Elektra-Black Sky. Che ci sia qualcosa di umano da salvare nella donna è chiaro. Daredevil mette in pericolo l'unità del gruppo, ma in conclusione il legame torna ancora più forte.

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