The Defenders 1x02 "Un bel gancio destro": la recensione
Secondo episodio di The Defenders: il gruppo non è ancora formato, ma si moltiplicano gli incontri e la minaccia è più concreta
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I fili della storia sono un po' scoperti, ma si tratta di coincidenze necessarie nel momento in cui si deve tendere alla reunion tanto attesa e non più rimandabile. Ecco quindi che Luke, seguendo il ragazzo che vorrebbe proteggere, finisce per imbattersi in Danny. Tra i due sorge qualche ovvio attrito, nella più classica tradizione che vuole gli eroi combattere tra di loro prima di allearsi contro il cattivo di turno. Bisognerebbe resistere alla tentazione di ridurre tutto ad un paragone con il Marvel Cinematic Universe, ma, tanto per divertirci, il momento ha qualcosa del primo scontro tra Thor e Hulk in Avengers. Come il dio del tuono Danny rimane, un po' ingenuamente, ancorato ai suoi titoli altisonanti e alla sua missione di Iron Fist e protettore di K'un-Lun. Il suo pugno, come il martello di Thor, è lo strumento che sovverte le aspettative dell'avversario – in questo caso Luke – che si vede mandare al tappeto come non avrebbe pensato.
La stessa Alexandra, che appare ancora vestita di bianco a confermare una prima interpretazione emersa dalla première, è stata ancorata fin dalla sua prima apparizione ai suoi limiti più grandi. Stick è prigioniero, Elektra non è più se stessa, Madame Gao pare dipendere dal volere di Alexandra. I quattro protagonisti, nonostante le rispettive vittorie nelle stagioni precedenti, sembrano aver fatto un passo indietro, quasi sotto il profilo della loro autoconsiderazione. Su ognuno di loro pendono sensi di colpa per le vite non salvate. Eroi e villain spinti in avanti dalle circostanze, venendo a patti con ciò che sono e abbracciando ciò che devono essere.