The Dead Don't Hurt - I morti non soffrono, la recensione: Viggo Mortensen sta diventando un grande regista
Questo classico western, che è anche una rilettura del genere in chiave femminista, è la prova che Mortensen sta diventando un regista coi fiocchi
Chi è questa donna che immagina, o forse ricorda, un cavaliere in armatura in un momento decisivo della sua vita? The Dead Don't Hurt - I morti non soffrono, scritto e diretto da Viggo Mortensen, ce la farà conoscere piuttosto bene.
È la seconda regia di Viggo Mortensen, presentata dentro la sezione Grand Pubblic della 19° Festa del Cinema di Roma. In cartellone in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival del 2023, la seconda fatica dietro la macchina da presa del noto attore dopo il dramma familiare Falling (2020), è un western montato con una cronologia non lineare in cui da San Francisco ci si sposterà nella piccola Elk Flats del Nevada. È lì che Vivienne e Olsen proveranno a condurre una vita serena da innamorati passionali.
Concludiamo con la certezza che Mortensen possa trasformarsi in futuro in un regista con i fiocchi per la sensibilità dello sguardo e la meticolosità della messa in scena.