The Danish Girl, la recensione del Blu-Ray Disc
La nostra recensione dell'edizione home video di The Danish Girl, ottima sul piano tecnico ma povera di contenuti speciali
Video: AVC, 1080/24p (23,976), 1.84:1 (originale 1.85:1)
Audio:
2.0 Stereo Dolby Digital: Inglese NV Francese NV
5.1 DTS: Italiano Francese Spagnolo Tedesco Turco
5.1 DTS HD Master Audio: Inglese
Sottotitoli: Inglese NU Italiano Francese Spagnolo Tedesco Danese Olandese Finlandese Islandese Norvegese Portoghese Svedese Turco Arabo Hindi
1 disco 50 gb
Region free
Amaray
Prodotto e distribuito da Universal.
Edizione ITALIANA disponibile nei seguenti paesi: IT, FR, ES, DE, UK.
Film
Adattamento dell'omonimo romanzo scritto da David Ebershoff, The Danish Girl di Tom Hooper è uno dei grandi protagonisti della stagione Oscar 2016, avendo vinto come Miglior attrice non protagonista con Alicia Vikander. Fondamentalmente il tema della transessualità è visto dai più come scabroso, difficile da trattare e di certo un qualcosa il pubblico più morigerato non si sognerebbe mai di vedere. Anche se il pubblico più cinefilo potrebbe desiderare un film più virulento e passionale, visto che l'argomento è la lotta mentale e fisica di una persona che non si riconosce più con il corpo che la natura gli ha dato, Tom Hooper è stato tanto intelligente quanto abile da mostrare il malessere e le pulsioni di questa persona senza scendere nel sensazionalistico a tutti i costi. E benché possa essere additata come una scelta ruffiana, il film ne guadagna nel veicolare nel modo corretto la storia e il messaggio che vuole lasciare. Il film risulta soprattutto riuscito per la scelta degli interpreti che hanno dimostrato, ancora una volta, tutta la loro bravura: Eddie Redmayne ed Alicia Vikander, già apprezzatissimi per, rispettivamente, La Teoria del Tutto ed Ex Machina. Entrambi gli interpreti funzionano perfettamente insieme, capaci di cogliere la giusta essenza dei personaggi, le loro paure e desideri, tra Gerta che si sforza nell'accettare la condizione del marito, ed Einar che diventa sempre più Lili e che ha dei veri malesseri fisici quando tenta di tornare ad essere Einar. Non tutto è riuscito e certe scelte stilistiche non sono felicissime, come il mostrare Parigi sfarzosa in stile liberty, mentre Copenaghen è tutta catapecchie, oppure il mostrare la psicoterapia dell'epoca solo come una tortura medievale, il tutto per dare forza al percorso della vicenda: la lotta per la propria identità in un mondo che non concepisce il diverso. Per quanto ci sia della realtà, si pecca di manierismo. Il film ha quindi l'abilità di parlare a tutti di un tema difficile, ma si poteva lavorare meglio su alcuni aspetti e di sottigliezza in generale.
Video
Il film è girato interamente in digitale in Red Epic Dragon a 6K, per un master digitale a 4K di risoluzione (digital intermediate). Come da loro stessi dichiarato, per il look del film gli autori si sono ispirati moltissimo agli stessi quadri di Gerta, di conseguenza il quadro appare molto etereo, distaccato dalla realtà, con molta attenzione per le fonti di luce e la composizione generale. Nella colorimetria, in particolare, le tinte sono molto chiare e in generale tende tutto verso il bianco, rendendo il quadro quasi monocromatico, pur mantenendosi brillante. Sono molti i campi lunghi in cui viene usata una lente grandangolare che accentua al massimo la profondità, la geometria della scena e il punto di fuga, rimandando alla mente sempre l'immaginario pittorico. Nonostante il livello di dettaglio sia molto alto, godendo di texture ricche tra primi piani e le larghe panoramiche, la resa è generalmente morbida, lattiginosa, di poco impatto. Nessun segno di rumore, in nessun frangente, dando un'ulteriore pacatezza ad un quadro assai delicato. La compressione in AVC è trasparente, ma analizzando fotogramma per fotogramma, qualche incertezza viene alla luce, con qualche particolare leggermente appiattito dall'encoder.
Audio
Come da prassi, il doppiaggio e la lingua originale sono mixati a 5.1 canali, il primo in DTS a 768 kbps, il secondo in DTS HD Master Audio. E' un film di puri dialoghi accompagnati dalla colonna sonora. La traccia svolge da manuale questo compito, frequenze pulite da saturazioni, dialoghi integrati e comprensibili, colonna sonora ariosa e senza mai coprire il parlato. Non c'è differenza qualitativa con la controparte originale, nessuna degna di essere commentata.
Extra
Anche qui, tutto come da prassi: il deludente comparto extra vede la sola presenza di un breve dietro le quinte di dodici minuti, molto sommario e generico, con interviste sparse che narrano le origini del progetto e le sfide che si sono presentate durante la lavorazione.
Il Making of di The Danish Girl
Conclusioni
Tom Hooper ha avuto l'abilità di narrare la complessa vicenda di Einar Wegener con delicatezza, senza sfociare in una eccessiva spettacolarizzazione della lotta intestina tra una persona e il suo corpo, ma pecca di eccessivo manierismo che viene presto a noia. Niente da segnalare sulla versione HD del film, riportata con la solita fedeltà da parte dell'editore, che però manca di contenuti.