The Crew 2 sussurra al cuore di chi ama l’arcade – Recensione

Più grande, più grosso, ora anche via mare o solcando i cieli: la recensione di The Crew 2

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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Il The Crew originale aveva tutta la sfrontatezza dell’ultimo arrivato che si mette in testa di dettare le sue regole, di stravolgere convenzioni e consuetudini assodate, di primeggiare facendo leva su una smania di mettersi in mostra irrazionale, quasi adolescenziale, in buona parte caotica e controproducente. Prometteva moltissimo la produzione Ubisoft, ma ha fatto vedere ben poco rispetto alle gigantesche potenzialità del concept, della mappa tanto immensa da racchiudere, ovviamente in forma ridotta, tutti gli Stati Uniti D’America, da costa a costa.

Il publisher francese, tuttavia, negli ultimi anni ci ha ampiamente dimostrato di essere un’azienda che non molla mai, che concede seconde, terze chance alle sue creature pur di sfondare e farsi apprezzare dal pubblico di riferimento. For Honor e Rainbow Six Siege, per esempio, anche a distanza di anni dalla pubblicazione, continuano a divertire milioni di utenti di tutto il mondo a suon di patch, aggiornamenti, DLC che espandono ulteriormente i confini ed i contorni dei gameplay su cui poggiano.

Per The Crew si è pensato di fare le cose più in grande. Un sequel, un capitolo nuovo di zecca che potesse godere della lezione appresa con l’episodio di rodaggio, un racing arcade piacevole, ma evidentemente incompleto, fin troppo limitato in alcune parti costituenti.

[caption id="attachment_187369" align="aligncenter" width="1000"]The Crew 2 screenshot Tra lunghi tempi di caricamento, pop-up e alcune texture poco definite, graficamente The Crew 2 mostra il fianco a qualche critica. L’art design, tuttavia, è sufficientemente ispirato da salvare la situazione[/caption]

Purtroppo, questo il più grande difetto di The Crew 2, la sensazione permane, si ripresenta praticamente identica, sebbene sembra chiaro già da oggi che in futuro le cose potrebbero cambiare sensibilmente e totalmente.

Partiamo dal difetto principale che mette in crisi l’essenza stessa, l’idea alla base del gioco. Come può esistere un MMO racing senza una modalità PvP? Come può essere l’online un elemento fondante dell’esperienza, se al momento l’unico confronto possibile con gli altri utenti è quello relativo ai punteggi e ai tempi registrati nelle varie competizioni?"Il focus è rivolto alla vittoria in ogni torneo, all’ottenimento di pezzi con cui personalizzare il proprio garage, al progressivo potenziamento dei mezzi in proprio possesso"

C’è una strategia già ampiamente pianificata ai piani alti di Ubisoft, una schedule che prevede un buon numero di DLC gratuiti che, per l’appunto, risolveranno questo paradosso e potenzieranno in molti altri modi il titolo, ma allo stato attuale la situazione è questa, una situazione che non può che raffreddare il potenziale pubblico di un gioco che è chiaramente monco.

Eppure, The Crew 2 diverte, forte di una quantità annichilente, di un sistema di guida arcade all’estremo, di un art design che mette più di una pezza ad un comparto grafico che, per forza di cose, è stato costretto a fare i conti con diversi compromessi.

Sia chiaro: l’endgame attualmente è poca cosa, mentre la campagna principale, se così la si può definire, non vi impegnerà per più di dieci ore. Nei panni del più classico dei rookie  verrete accolti e coccolati da diversi veterani che vi introdurranno a tutta una serie di gare e specialità da affrontare a bordo di auto, fuoristrada, moto e, novità di questo episodio, anche motoscafi e piccoli aerei. C’è una trama, qualche cut-scene che sviluppa un intreccio, ma il focus è rivolto alla vittoria in ogni torneo, all’ottenimento di pezzi con cui personalizzare il proprio garage, al progressivo potenziamento dei mezzi in proprio possesso.

Lo schema, in fin dei conti, è sempre quello: si gareggia, si vince, si comprano macchine o parti meccaniche, si va alla ricerca di nuove sfide. Esiste lo spostamento istantaneo, disponibile sin dalla prima partita, ma va da sé che l’esperienza presuppone ed incentiva i lunghi spostamenti da un capo all’altro degli USA, eventualità che vi permetterà di godere di paesaggi e colori che si alternano di continuo, stando sempre ben attenti ai punti d’interesse che potrebbero nascondere una gara, un panorama da fotografare, un burrone da superare a tutta velocità.

L’esplorazione, tra l’altro, è incentivata da una delle feature più riuscite ed intriganti di The Crew 2: basta un tocco sul pad destro per cambiare al volo il mezzo controllato. Una Mustang diventa un jet, una moto si trasforma in un fuoristrada. Non esistono più limiti, ostacoli insormontabili, muri invalicabili. La creatura di Ivory Tower incanta soprattutto nelle gare più lunghe, quelle in cui si attraversano molti degli stati che compongono gli USA, lasciandosi abbagliare da una moltitudine di scenari, godendosi al contempo il meteo dinamico che “sporca” la strada di pioggia, neve, fango.

[caption id="attachment_187370" align="aligncenter" width="1000"]The Crew 2 screenshot Nonostante un modello di guida prettamente arcade, c’è una bella differenza tra il guidare sull’asciutto e farlo sulla neve o sotto un’incessante pioggia[/caption]

A questo proposito, come già anticipato, The Crew 2 propone un sistema di guida di stampo arcade. Estremizzando il concetto, ci troviamo di fronte a qualcosa di più simile ad un Mario Kart, che non ad un Gran Turismo. Anche nei confronti di Forza Horizon, siamo ad un gradino ancora più alto di lontananza dal realismo. Basta lasciare il gas per un attimo per affrontare la maggior parte delle curve e anche quando si frena, lo si fa solo per derapare. Regna l’immediatezza, l’adrenalina, la velocità fine a sé stessa. Ci si diverte e alla grande, non fosse per un motore fisico che di tanto in tanto zoppica, tra collisioni arbitrarie e fin troppe auto che si guidano tutte allo stesso modo.

The Crew 2 è un appassionante e divertente racing game, attualmente incompleto. La campagna principale si consuma fin troppo in fretta e l’endgame propone troppo poco per tenere incollati a lungo gli amanti del genere. Il gigantesco parco mezzi, l’ispirato art design e un sistema di guida soddisfacente per quanto imperfetto, fortunatamente, sono più che sufficienti per regalare un titolo sufficientemente solido a chi è alla ricerca di un passatempo da prendere poco sul serio. Se Ubisoft terrà fede ai suoi programmi, tuttavia, potremmo davvero assistere alla lenta creazione di un MMO convincente che potrà garantire sfide all’ultimo secondo per molti anni a venire.

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