The Crazy Ones: la recensione del pilot

La nuova comedy con Robin Williams e Sarah Michelle Gellar funziona, scorre veloce e fa ben sperare per il suo proseguimento

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Quando si ha a disposizione un talento naturale come Robin Williams è davvero difficile non riuscire a far ridere. Se poi il prodotto in questione ha un titolo che sembra quello di una parodia di Mad Men, allora il risultato è assicurato. The Crazy Ones era una delle comedy più attese della stagione, e non poteva essere altrimenti dati i nomi coinvolti: il creatore David E. Kelly (Ally McBeal, Boston Legal) e i due protagonisti Robin Williams e Sarah Michelle Gellar. A giudicare da quanto abbiamo visto nel veloce e divertente pilot la sensazione di scommessa vinta, confermata anche dai buoni ascolti ricevuti, è ampiamente giustificata. The Crazy Ones funziona, scorre velocissimo, strappa più di una risata e ci lascia con la voglia di volerne di più.

the crazy ones

L'ambiente è quello di un'agenzia pubblicitaria che fin da subito scopriamo navigare in pessime acque. Il licenziamento è dietro l'angolo, e passa attraverso il funzionamento o meno di una campagna pubblicitaria per McDonald e il coinvolgimento di Kelly Clarkson per il jingle pubblicitario. Pilot un p0' inusuale nel catapultarci in mezzo agli eventi, con una introduzione nella quale non appare nemmeno la star Robin Williams, in cui in effetti non viene presentata alcuna "svolta iniziale" che dia il via alla storia, il primo episodio di The Crazy Ones è un biglietto da visita più dei personaggi che dell'ambiente nel quale operano.

Kelly, anche sceneggiatore della puntata, gioca tutto sulle diverse interazioni tra i personaggi, partendo da Simon Roberts (Robin Williams) alla figlia Sydney (Sarah Michelle Gellar) a Zach (James Wolk, già visto proprio in Mad Men) a Lauren (Amanda Setton) e Andrew (Hamish Linklater). Inevitabilmente Williams ha una statura attoriale che gli permette di emergere su tutto il resto del cast, ed è inutile negarlo, ma è anche vero che la scrittura non ruota completamente intorno al suo personaggio. Come detto, questo non appare nella prima, determinante, scena, né durante la risoluzione finale del problema, che è invece affidata alla co-protagonista Gellar. Forse il miglior complimento che si può fare ad una comedy è quello di far ridere, e The Crazy Ones in questo riesce e in più di un momento durante la puntata (la scena più clamorosa, ripresa anche durante i titoli di coda, è quella che riguarda un certo jingle cantato di fronte alla guest star Clarkson, ma anche uno che ha a che fare con l'utilizzo improprio del termine "meat").

Dal dramedy degli show citati alla comedy, David E. Kelly adegua la durata (puntate di venti minuti circa) ma non modifica la propria tecnica, confezionando un prodotto molto valido anche da questo punto di vista. Considerando i vari protagonisti, la varietà di situazioni che il mondo pubblicitario presenta, e il limitato numero degli episodi previsti (sono 13 per questa stagione) non dovrebbe essere difficile per la serie tenere questo ritmo.

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