The Continental: Dal mondo di John Wick 1×03, “Theater of Pain - Night 3”: la recensione

Con il terzo episodio si conclude The Continental, show ambientato nel mondo di John Wick dalla qualità altalenante

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Le prime due puntate di The Continental sono state un’interessante aggiunta al mondo di John Wick. La storia del passato di Winston Scott punta i riflettori sul personaggio interpretato nei film da Ian McShane che si è rivelato via via sempre più importante e che meritava senza dubbio un tale approfondimento. Nonostante questa buona base di partenza, lo show ideato da Greg Coolidge, Kirk Ward e Shawn Simmons non si è dimostrato esente da difetti, tra i quali spiccano senza dubbio i dialoghi e alcuni passaggi di trama un po’ troppo rapidi. La scorsa puntata, inoltre, non è riuscita a brillare nemmeno sotto il profilo dell’azione, rivelandosi un po’ sottotono. Un risultato comunque accettabile, soprattutto in previsione di un terzo e ultimo episodio sopra le righe e pronto a chiudere con stile la serie.

Negli scorsi giorni abbiamo avuto occasione di vedere l’ultima ora e mezza di The Continental: Dal mondo di John Wick e siamo finalmente pronti a maturare un giudizio sull’intero progetto. Gli autori saranno riusciti a dare ai fan di Baba Yaga un degno finale, oppure ci troviamo di fronte a una delusione? La nostra risposta, rigorosamente senza spoiler, nelle prossime righe.

L’HOTEL DELLE MERAVIGLIE

Nello scorso episodio abbiamo assistito agli schieramenti delle due fazioni in lotta. Da un lato Winston Scott, in cerca di vendetta e dall’altro Cormac O’Connor, disposto a fare qualsiasi cosa pur di ottenere nuovamente quanto sottrattogli da Frankie. Nel mezzo, una decina di personaggi pronti a darsi battaglia per i motivi più disparati. La scacchiera è pronta e, come previsto, in “Theater of Pain” assistiamo a uno scontro all’ultimo sangue, dove nessuno è al sicuro e dove persino la fedeltà dei propri compagni di squadra viene messa a dura prova.

La terza e ultima puntata di The Continental conclude nel modo più prevedibile possibile l’intero racconto. Sia chiaro: questa frase non deve essere letta per forza con accezione negativa. Coolidge, Ward e Kristensen scrivono una storia lineare, dove i colpi di scena non stupiscono veramente e dove gli eventi si susseguono ininterrotti sino al finale che tutti ci aspettavamo. La maestria del trio, però, sta nel farci godere questo viaggio grazie a una buona regia, a un ottimo lavoro di coreografia, una valida colonna sonora a tanta, tanta, azione. Questo episodio è senza dubbio il meno “interessante” dal punto di vista della curiosità suscitata nello spettatore, ma è senza dubbio il più “soddisfacente”. Se da uno spin-off di John Wick vi aspettavate degli scontri acrobatici, sarete infatti accontentati: non siamo ai livelli di quanto visto nelle quattro pellicole cinematografiche, ma senza dubbio lo show vanta più di qualche momento ben riuscito. Peccato, però, che anche questa volta non tutto fili per il verso giusto.

SOLUZIONI DISCUTIBILI

Il difetto principale della conclusione di The Continental, purtroppo, sta in come vengono risolto alcuni conflitti tra i vari personaggi. Non parliamo degli scontri che, come già detto, regalano grande soddisfazione, bensì dei contrasti emotivi che spesso appaiono troppo piatti e/o vengono semplicemente trascurati. Ne è una prova il confronto finale tra Winston e Connor, risolto in modo veramente banale e poco interessante. Un vero peccato.

Questo problema va di pari passo con la scarsa caratterizzazione psicologica di alcuni eroi e villain, relegati a poco più che macchiette. Si ha quasi la sensazione di star vivendo la storia di alcuni videogiochi TPS di fine anni Novanta e di inizio anni Duemila, dove la storia veniva usata come un pretesto per mettere un boss dietro l’altro, senza alcuna velleità narrativa. Il tutto condito da dialoghi dalla qualità ancora una volta altalenante. Paradossalmente sono più interessanti i personaggi che non parlano o che fanno parlare il linguaggio del corpo, piuttosto di coloro che tentano di instaurare dei discorsi per provare ad aggiungere pathos in alcuni momenti.

SI VIS PACEM, PARA BELLUM

The Continental: Dal mondo di John Wick è uno show che si fa guardare e che in alcuni momenti riesce anche a regalare qualche soddisfazione. Non nascondiamo, però, di essere rimasti parzialmente delusi dal risultato finale e, in particolare, dalla sceneggiatura generale dell’opera. In mezzo a qualche buona interpretazione, Colin Woodell e Mel Gibson su tutti, e a coreografie di buon livello, quello che resta impresso di questo spin-off dei film con protagonista Keanu Reeves è ben poco. Nonostante ciò, però, ci auguriamo che questo sia solo uno dei tentativi per esplorare il mondo ideato da Derek Kolstad. Un mondo che potrebbe essere la base per molti altri progetti, ma che, allo stesso tempo, non necessita di alcuna aggiunta.

E voi che cosa ne pensate? Vorreste vedere altre opere ambientate in questo universo narrativo, oppure pensate che il mistero sia più interessante del voler sviscerare a tutti i costi ogni aspetto del world building? Fatecelo sapere con un commento qui sotto o, se preferite, venite a raccontarci la vostra opinione sui nostri social, TikTok incluso.

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