The Climber vol. 1, la recensione

J-Pop rilancia a un prezzo promozionale il primo numero di The Climber, manga incentrato su un ragazzo che si appassiona all'arrampicata...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Tra le riproposte che J-Pop porta in fumetteria a un prezzo speciale per celebrare il decimo anniversario della casa editrice c'è il primo numero di The Climber, manga già pubblicato in Italia nel 2011. Tratto da un romanzo di successo scritto da Jiro Nitta, il fumetto è ambientato nel mondo dell'arrampicata, al quale il giovane protagonista Buntaro Mori si appassiona rapidamente; appena il ragazzo si trasferisce in un nuovo liceo viene sfidato da un suo compagno di classe a scalare la parete dell'edificio scolastico, impresa che porta a termine dimostrando un incredibile talento.

Questa esperienza gli fa provare una scarica di adrenalina mai vissuta prima, così Buntaro decide di mettersi alla prova arrampicandosi su una parete di roccia, grazie anche all'aiuto di uno suo professore esperto in questa disciplina. Il principiante ha una tenacia e un'abilità fuori dal comune perciò, anche se non conosce molte nozioni base del climbing, viene invitato a partecipare a una gara indoor nella quale dimostrerà agli altri e a se stesso punti di forza e debolezze del suo approccio istintivo.

Il primo numero di The Climber ricalca molti elementi tipici dello shonen manga sportivo: il protagonista che si trasferisce in una nuova scuola, lo scontro tra esperienza e talento, un rapido addestramento fatto di fallimenti e rivalse... Già in pochi episodi gli autori propongono uno schema compiuto di una narrazione che potrebbe poi continuare a lungo termine; la scelta del climbing come tema del manga può suscitare qualche perplessità, perché se di certo è un'attività originale (anche se esistono altre opere tra cui l'affascinante La vetta degli Dei di Jiro Taniguchi) l'arrampicata non è una delle discipline più avvincenti da osservare come spettatori, se confrontata a sport di squadra o competitivi.

I disegni sembrano voler affrontare la vicenda con un approccio realistico, ma improvvisamente la determinazione dei protagonisti deforma i loro volti in modo quasi grottesco e i fisici muscolosi assumono proporzioni esagerate degne dei discepoli di Hokuto.

Nonostante qualche accenno a segreti dal passato del protagonista e indizi sugli sviluppi futuri, il primo volume è godibile ma si affaccia già lo spettro della ripetitività e il lettore ha la sensazione di aver letto il capitolo iniziale di uno shonen sportivo come ne esistono centinaia. Effettivamente per 2 o 3 volumi la struttura della serie è proprio questa, ma poi The Climber effettua una brusca virata e diventa un seinen molto più interessante, con balzi temporali e sfide a stretto contatto con la natura.

Questo primo numero è quindi un biglietto da visita falsato, un prologo dal quale poi prenderà forma un'opera differente per toni e atmosfera, in grado di stupire e attrarre i lettori più maturi alla ricerca di qualcosa di più profondo.

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